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Lotizzo Badiola. La replica del sindaco di Terranuova: “ Non è vero che gli uffici comunali non controllano”

Dopo le accuse lanciate dalla lista civica “Terranuova In Comune”in merito alla situazione di disagio cui devono far fronte i cittadini che abitano in prossimità del lottizzo della Badiola, nelle ultime ore è arrivata la risposta dell’amministrazione Chienni. Lo stesso sindaco ha ricordato che nel programma elettorale con il quale la sua coalizione si è presentata due anni fa è prevista la presa in carico di alcuni lottizzi e da questo punto di vista la procedura è già a buon punto. Il comune, infatti, ha già preso interamente in carico il lottizzo Paperina nel capoluogo e il lottizzo Melograno alle Ville. “Si tratta di provvedimenti che riguardano più di mille cittadini, alcuni dei quali attendevano una soluzione in tal senso addirittura dagli anni ’90 – ha precisato Chienni – . Questo a testimonianza dell’impegno riversato sull’attuazione del programma, inclusa questa materia. Un impegno fattivo che contraddice quanto sostenuto dall’opposizione”. Per quanto riguarda poi la situazione della Badiola, il primo cittadino di Terranuova ha spiegato le motivazioni del black out elettrico. “ Il lottizzo non ha illuminazione pubblica perché l’impresa che ne detiene il possesso non ha pagato le ultime bollette di fornitura dell’energia elettrica – ha detto – . È sbagliato poi sostenere che gli uffici comunali non controllano in quanto non hanno possibilità di visionare i rapporti contrattuali e lo stato dei pagamenti intercorrenti tra il soggetto che eroga l’energia elettrica e l’impresa appaltatrice. Appare chiaro quindi che il comune viene a conoscenza del fatto solo dopo il black out elettrico e ne approfondisce le cause chiedendo all’impresa appaltatrice le ragioni della mancata illuminazione”. Il sindaco di Terranuova ha poi affrontato il tema della fideiussione, ricordando che quella a cui fa riferimento l’opposizione non riguarda le opere di urbanizzazione primaria, ovvero strade e parcheggi, ma quelle di urbanizzazione secondaria, legate in questo caso ad un edificio pubblico.”La ditta appaltatrice – ha aggiunto Chienni – secondo la convenzione sottoscritta, doveva realizzare un edificio pubblico entro il 2011. Al 2014 la costruzione di questo edificio non era neanche iniziata. A fronte di una così palese inadempienza contrattuale il dirigente comunale non poteva che escutere la fideiussione sottoscritta dalla ditta a garanzia della realizzazione dell’opera, cosa che ha fatto”. Il primo cittadino di Terranuova ha poi criticato la minoranza civica, accusata di strumentalizzare il disagio delle persone e di approcciarsi in maniera semplicistica a problemi complessi “Perché i cittadini – ha concluso – vanno sostenuti nella correttezza dei contenuti trasmettendogli i reali margini di azione che ha l’amministrazione”.

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