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Montevarchi: card prepagata per i servizi mensa e trasporto scolastico. Da settembre scatta la “tolleranza zero”

Tolleranza zero verso i genitori che non saldano trasporto e mensa scolastici a Montevarchi. Nella seduta del parlamentino di questo pomeriggio sarà discusso il regolamento in materia che introduce la carta prepagata per usufruire delle prestazioni.
“Uno strumento essenziale – ha spiegato il sindaco Silvia Chiassai – per fornire alle famiglie un servizio di pagamento più puntuale ed efficace e che servirà al Comune per esercitare un maggiore controllo sull’effettivo saldo delle prestazioni. Del resto ricordo che abbiamo ereditato dalla vecchia amministrazione un insoluto di 531 mila euro di cui 472 mila solo di mancati introiti della mensa da parte di 717 famiglie. E di queste la maggioranza, ben 437, sono italiane e in moti casi benestanti”.
“Dimenticanze” dovute, secondo la prima cittadina, alla mancanza di controlli che si è protratta per anni: “Dal 2011 al 2016 non è stata attuata alcuna verifica e siamo stati costretti a intervenire con una serie di azioni per la riscossione coattiva”.
Il nuovo metodo, assicura, garantirà le fasce deboli della popolazione: “E’ ovvio – riprende – che sarà tutelato chi non ha la possibilità di sostenere i costi e viene seguito, in parte o totalmente, dal servizio sociale del municipio”.
Ogni genitore dal prossimo settembre dovrà ricaricare la card per un minimo di 31 giorni, in anticipo sull’erogazione delle prestazioni, e sarà avvisato tramite sms dagli uffici comunali appena il credito sta per scadere. “Al 31 giorno se non si sarà provveduto alla ricarica – ha continuato Chiassai – i servizi saranno sospesi, come era previsto, peraltro, nella precedente disciplina del 1996”.
La prepagata potrà essere ricaricata utilizzando vari metodi, dal bonifico alla carta di credito al classico bollettino in tesoreria.
“L’applicazione sarà rigida – ha avvertito Chiassai – perchè si avranno 31 giorni a disposizione per ricordarsi di saldare il conto e al ventesimo arriverà il sollecito del Comune. Occorre mettere un freno a un meccanismo culturale scorretto e tornare all’equità sociale. Non è pensabile che ci sia chi si approfitta della situazione e grava sulle casse municipali e, quindi, sulle spalle degli altri residenti che pagano regolarmente le tasse”.

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