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Nuovo direttore alla Gruccia. Avanti Montevarchi: “adesso si lavori per una reale integrazione dei servizi”

La nomina del nuovo direttore sanitario dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia è stata accolta con soddisfazione dal gruppo Avanti Montevarchi. Il consigliere Fabio Camiciottoli ha sottolineato che l’incarico affidato alla dottoressa Patrizia Bobini era atteso da tempo, e rappresenta non solo un punto di riferimento importante per il territorio, ma anche di partenza per una serie di azioni da sviluppare. Dopo le congratulazioni di rito e l’augurio di un buon lavoro, il movimento di opposizione ha affrontato i temi legati al presidio sanitario, ricordando che devono essere consolidati, migliorati e sviluppati i servizi erogati e devono essere risolte tutte le criticità presenti. “E’ per questo che tutti noi siamo chiamati a porre l’attenzione per favorire scelte e programmazioni di lungo periodo; ed è per questo che tale figura può rappresentare un duraturo punto di riferimento ed un interlocutore certo per favorire, nel nostro Valdarno, un progressivo miglioramento dei servizi – ha detto Camiciottoli – Per migliorare i servizi ospedalieri, ma anche per potenziare quella medicina del territorio che con la pandemia ha mostrato le sue criticità”.
Avanti Montevarchi ritiene necessario un forte dialogo e un costante confronto con le parti sociali ed istituzionali del territorio per costruire scelte partecipate il più possibile condivise. “In quest’ottica auspichiamo e pensiamo che, almeno con i Comuni più importanti delle vallata, possano tenersi a breve incontri istituzionali con i rappresentanti delle varie forze politiche, perché occorre una più ampia e forte condivisione delle scelte”.
Il movimento si è detto convinto che occorra poi lavorare per un integrazione sia tra servizi ospedalieri che di medicina del territorio, auspicando fin da subito che il nuovo direttore ospedaliero sappia dialogare e costruire prospettive insieme al nuovo direttore di distretto e sappia avviare dialoghi con l’ambito del Valdarno fiorentino “perché occorre pensare al Valdarno e non ai Valdarni”.

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