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Saldi estivi il 1° agosto. L’analisi del presidente di Federmoda-Confcommercio Arezzo Paolo Mantovani

Soddisfazione del presidente provinciale della Federmoda Confcommercio aretina Paolo Mantovani per la delibera regionale che ratifica il calendario 2020 delle vendite di fine stagione. “La Regione Toscana – commenta – ha accolto integralmente la nostra proposta di posticipare l’avvio dei saldi estivi al 1° agosto, limitandone la durata a 30 giorni, anziché i soliti 60, ed eliminando in via eccezionale per quest’anno il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti”.
“Ben venga anche la liberalizzazione delle vendite promozionali, per questa volta, perché il mercato ha bisogno di essere movimentato – prosegue – la priorità in questo momento per le nostre imprese è salvare l’occupazione e riprendere slancio competitivo, per non rischiare che la crisi innescata dall’emergenza sanitaria si trascini troppo a lungo”.
Secondo l’indagine realizzata da Confcommercio in Italia i negozi di abbigliamento e calzature aperti (il 94% del totale, il 6% al momento è chiuso) nelle prime due settimane di riapertura hanno registrato un calo degli incassi pari al 70% rispetto allo stesso periodo del 2019.
“I primi giorni in realtà c’è stato movimento da noi, soprattutto da parte di clienti affezionati – riprende Mantovani – a conferma del fatto che il desiderio di entrare nei punti vendita è ancora forte. Manca però la fiducia nel futuro: tra cassa integrazione e paura di perdere il lavoro la situazione è molto delicata e tante famiglie preferiscono ridurre le uscite all’indispensabile”.
Ad incidere negativamente sulle vendite della moda anche la mancanza dei turisti: “La riapertura dei confini regionali porterà qualche persona in più, ma l’assenza dei visitatori stranieri che passavano l’estate nelle nostre vallate si farà sentire. Sono proprio loro i più propensi ad acquistare calzature e capi made in Italy come ricordo del loro viaggio”. Quanto agli italiani sono orientati verso uno “shopping consapevole, ovvero meno acquisti d’impulso – aggiunge Mantovani – e più per gratificazione personale, capi comodi che fanno stare bene”.
Un trend che secondo il presidente di Federmoda è “effetto dei mesi di lockdown, che hanno ristabilito qualche priorità. Ancora, poi, non è ripartita a pieno la vita notturna, né la possibilità di fare cerimonie, così si sente meno la necessità di adeguarsi alle mode del momento”.

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