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Serristori, i Cobas: “pericoloso aprire un Punto di Primo Soccorso e lasciare la rete di emergenza in queste condizioni”

“I servizi e le prestazioni sanitarie del presidio ospedaliero Serristori e l’intera assistenza distrettuale/territoriale/domiciliare a due anni dalla comparsa della pandemia per specifica volontà dell’Azienda USL Toscana Centro, della Regione Toscana e dei Sindaci del Valdarno fiorentino sono privi di adeguate strutture e investimenti che ne garantiscono la piena funzionalità più volte promessa.” Questo il nuovo grido di allarme lanciato dai Cobas che continuano:Non c’è stata, come da noi richiesto a Giani,Bezzini e Sindaci, nessuna revoca della Delibera della Giunta Regionale Toscana nella parte in cui utilizza in modo strumentale la programmazione della rete ospedaliera in conformità agli standard da esso previsti, al fine di far ripartire in piena attività il presidio ospedaliero Serristori, con il tanto atteso Pronto Soccorso H24 in un ambito territoriale come il Valdarno Fiorentino che si estende su oltre 273 km e con una popolazione che si aggira su oltre 50.000 abitanti che presenta diffusi bisogni socio sanitari.Non c’è stato alcun coinvolgimento democratico e partecipato, come da noi richiesto ai sindaci, della sanità valdarnese sul rilancio, potenziamento e diversificazione dell’offerta sanitaria, né tanto meno sul modo di come investire le future risorse economiche del PNRR e sulla riqualificazione del presidio ospedaliero Serristori e delle attività territoriali – distrettuali.”
Quindi i Cobas pongono la loro attenzione sulla ventilata attivazione di un Punto di Primo Soccorso al Serristori.” A tutt’oggi rimane, per i lavoratori e i pazienti,pericoloso, socialmente inaccettabile e inattuabile per la natura del nostro territorio, l’espediente dell’ultimo minuto di un PPS che sostituirebbe un vero PS H24, poiché questo punta all’utilizzo improprio del 118 e del personale che non può essere distolto dalla sua funzione principale dell’emergenza territoriale, aggravato anche dal fatto che è assente al momento, come già da noi denunciato, la presenza del medico di continuità assistenziale notturna e festiva. Nella zona fiorentina del Valdarno sono presenti solo 4 punti di emergenza territoriale. Di notte sono presenti solo l’automedica e due ambulanze con volontari, quindi durante le ore notturne in tutto il Valdarno Fiorentino c’è un solo mezzo con professionisti sanitari.Tutti gli Amministratori sanno bene che l’eventuale apertura di un P.P.S. costringerebbe l’unico medico del 118 a garantire contestualmente la presenza per chi arriva al Punto di Primo Soccorso ed in contemporanea dovrebbe garantire e presenziare alle chiamate in emergenza territoriale sull’automedica H24:una vera e propria follia ed un insulto dal punto di vista sanitario all’intera popolazione del Valdarno Fiorentino. Un Punto di Primo Soccorso ha una sua specificità e un suo perché esclusivamente in zone remote e con scarsa densità abitativa Ma non in un territorio che conta quasi 50.000 abitanti! Il pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso è una risposta non adeguata in quanto non è in grado per le sue caratteristiche di trattare codici di media/alta criticità, slegato come sarebbe dalla diagnostica radiologica e di laboratorio.Chiariscano dunque i rappresentanti della Regione, della Asl e i sindaci del Valdarno Fiorentino cosa accadrebbe quando l’unico medico presente (quello del 118) deve uscire per un servizio di emergenza territoriale: chi in questa situazione avrebbe in carico l’eventuale paziente al Punto di Primo Soccorso? …Chi lo guarda? …Chi lo cura?Senza tanti discorsi o accordicchi, occorre riaprire senza alcun indugio il Pronto Soccorso H24 senza mettere in piedi questa pagliacciata inutile e pericolosa del Punto di Primo Soccorso- terminano i Cobas-. Non ci sono mediazioni o alternative.”

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