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Servizio mensa. La Chiassai risponde a Grasso. “Vergognoso che si tiri in ballo i bambini per una strumentalizzazione politica”

Dopo le accuse, la replica del sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai, che chiamata in causa dal consigliere Francesco Maria Grasso, è tornata sull’argomento mensa e sulla paventata interruzione del servizio per le famiglie morose. La Chiassai ha precisato che la sua amministrazione ha semplicemente introdotto una modalità di pagamento per l’utenza più comoda rispetto a prima, che ne favorisce il controllo. Dopo molti solleciti che durano 31 giorni, è possibile giungere alla sospensione del servizio, ma il sindaco ha ricordato che questo aspetto era indicato anche nel vecchio regolamento del 1996.
“E’ una vergogna – ha aggiunto – che si tiri in ballo i bambini con il solo fine della strumentalizzazione politica. Nessuno toglie il pane di bocca a nessuno, né tantomeno si chiudono gli asili nido, come ho sentito in questi giorni. La pagina buia di Montevarchi è già stata scritta – ha proseguito – . È stata scritta purtroppo da chi ha lasciato in eredità a questo comune ben 530.000 euro di insolvenza sui servizi scolastici, in particolare sulla mensa, danneggiando le casse comunali e i cittadini onesti”.
La Chiassai ha poi ricordato che la modalità di pagamento con la card prepagata è attiva anche in altri comuni del Valdarno (“E non mi sembra che succeda nulla di così drammatico”). Grasso, per la Chiassai, farebbe quindi bene ad interrogarsi maggiormente sul danno alla collettività arrecato dalle insolvenze e ha ricordato che queste misure non riguardano le fasce più disagiate, seguite dai servizi sociali che pensano poi a pagare la retta per intero o parzialmente in base alle possibilità.
“Dobbiamo invece rieducare le persone a pagare un servizio usufruito nell’interesse della collettività e nel rispetto delle regole – ha aggiunto il primo cittadino di Montevarchi -. La stramaggioranza delle famiglie che sono morose anche per più di 2000 euro risultano addirittura benestanti, dato che si annoverano nell’elenco professionisti e cittadini noti alla collettività. Caro consigliere Grasso, da un ex sindaco con anni di esperienza amministrativa mi sarei aspettata un’ l’opposizione costruttiva, invece di falsità per mantenere una pseudo visibilità”.

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