Cerca
Close this search box.

Arriva il “Tacco 12” nel linguaggio della politica montevarchina. Interviene la Commissione Pari Opportunità

Sono giornate molto calde sul fronte della politica montevarchina e come spesso accade in questi casi anche i social alimentano discussioni e polemiche. Sta facendo però discutere il comunicato di “Avanti Montevarchi” sul cosiddetto caso Bucci. Riferendosi al lavoro portato avanti in questo anno dalla giunta Chiassai, il gruppo di opposizione ha precisato che “nessun problema è stato seriamente affrontato, nessuna visione della città e del suo futuro. Come ha scritto su Facebook una sostenitrice di Bucci – ha aggiunto la forza di minoranza – non erano stati votati per i rinfreschi e i tacchi 12”.
Una frase che ha provocato il duro risentimento della Commissione Pari Opportunità del comune di Montevarchi che, come ha ricordato la presidente Arianna Bartoli, è investita anche della responsabilità di cogliere ed evidenziare linguaggi di discriminazione di genere. “Dolorosamente notiamo come questo linguaggio provenga anche da rappresentanti delle istituzioni montevarchine – ha spiegato la Bartoli – . La vicenda però apre anche ad altre riflessioni per come si è disvelata all’opinione pubblica: “il tacco 12” fa parte della terminologia e del pensiero corrente dentro il nostro territorio, nelle chat, nei commenti sui social. Ciò dimostra – ha aggiunto che il lavoro da fare quotidianamente, in primis da questa commissione sia ancora tanto. Intendiamo rivolgere un pensiero a tutti quelli e a tutte quelle che pensano che il “tacco 12” sia un qualcosa che mal si abbini con la serietà, la competenza, la professionalità e il cervello: “dietro questo luogo comune spesso si cela la paura, a volte, colpevolmente, l’ipocrisia”.
Arianna Bartoli ha quindi invitato tutti i soggetti in causa a riportare il dialogo politico su un livello culturale superiore che prescinda dall’utilizzo di etichette discriminanti, portando avanti una dialettica contenuta. “Affermazioni del genere – ha concluso – diffondono una cultura sbagliata con il pericolo, ormai appurato, di emulazione da parte delle nuove generazioni”.

Articoli correlati