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Tornare a respirare dopo il Covid. Alla Crt percorsi personalizzati

All’interno della Clinica Riabilitazione Toscana ci sono strutture dedicate alla riabilitazione post-Covid. Un servizio che, come ha ricordato il vice direttore sanitario e responsabile medico dell’unità ospedaliera della Crt Cristiano Scarselli (nella foto in alto), era stato attivato pionieristicamente già lo scorso anno, appena emersero i problemi di molti pazienti che erano stati colpiti dalla malattia. “Eroghiamo prestazioni in tre ambiti: ospedaliero, semiresidenziale e territoriale. In altre parole, siamo a disposizione sia in ospedale che in ambulatorio – ha detto Scarselli -. Il paziente viene preso in carico dal team multidisciplinare clinico-riabilitativo. L’obiettivo è quello di restituirgli il miglior profilo funzionale globale raggiungibile tramite la riabilitazione”. Insomma, il paziente, spesso, deve imparare di nuovo a respirare e lo può fare attraverso un ciclo di trattamenti il cui numero varia a seconda delle condizioni e dei problemi che il Covid ha lasciato. E i trattamenti possono avvenire in ospedale per i casi più gravi: “Finora – ha aggiunto Scarselli – ne abbiamo trattati una quarantina”.
Ci sono poi quelle prestazioni che vengono definite semiresidenziali e ambulatoriali. “Le prime – ha spiegato Elena Aldinucci, Direttore dello staff di riabilitazione della CRT – durano 3 ore a seduta. Le seconde 1 ora. I cicli sono, di norma, di 20 sedute distribuite in 3 settimane. I miglioramenti a fine ciclo sono netti ed evidenti. Il servizio prevede inoltre il monitoraggio del paziente finalizzato ad intercettare, precocemente, eventuali ricadute funzionali. Nel corso della valutazione iniziale, vengono identificati i pattern e i carichi di lavoro. Ogni paziente è monitorato telemetricamente dal cardiologo.” Ad oggi una quindicina sono i pazienti che hanno utilizzato finora i servizi ambulatoriali di riabilitazione pneumologica della CRT.

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