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Tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito. Task force di Coldiretti per sostenere i giovani imprenditori

Corsa alla terra per quasi 30 mila giovani che nel 2016/2017 hanno presentato domanda per l’insediamento in agricolura dei Piani di sviluppo rurale dell’Unione Europea.
E’ quanto emerge dallo studio di Coldiretti “Ritorno alla Terra” illustrato al primo “Open Day dell’agricoltura” italiana organizzato a Bari.
“L’agricoltura rappresenta anche in provincia di Arezzo il motore propulsivo del presente e del futuro di molti ragazzi – afferma il direttore dell’associazione di categoria Mario Rossi – e lo evidenziano le cifre del rapporto 2017 sullo stato dell’economia nell’aretino che registrano un + 13,8% rispetto all’anno precedente. Una buonissima parte di queste nuove imprese sono impegnate nell’agricoltura sociale e le altre nella diversificazione”.
Da qui l’iniziativa dei giovani Coldiretti che hanno costituito una speciale task force a livello territoriale con tutor, corsi di formazione e consigli per accedere al credito.
“Un percorso in 10 mosse per avere successo nei campi”, prosegue Francesca Lombardi neo delegata aretina, erede di un’azienda di circa 75 ettari a prevalenza vigneto e oliveto che si sviluppano tra i comuni di Bucine e Montevarchi.
“La prima è avere un’idea ben chiara sulla tipologia di imprenditore che si intende diventare e intorno alla quale costruire un progetto di sviluppo. Seguono lo studio di territorio, risorse disponibili, mercato, concorrenti e normative; quindi la verifica della fattibilità stilando, con l’aiuto degli specialisti, un business plan in grado di conferire credibilità al progetto e consentire la richiesta di finanziamento. Le ultime fasi sono la ricerca delle garanzie necessarie alla concessione dei fondi anche con la consulenza e la collaborazione di CreditAgri, il sistema di garanzia per le aziende agricole. Il traguardo – conclude – è la realizzazione del progetto con energia, entusiasmo e concentrazione, oltre a una certa dose di pazienza per l’inevitabile burocrazia che sottrae agli imprenditori agricoli almeno 100 giorni di lavoro ogni anno”.
Tra gli ostacoli maggiori da superare c’è anche il costo elevato della terra. Da un’analisi Coldiretti su dati Eurostat è emerso che quella arabile in Italia è la più cara d’Europa con un prezzo medio in Toscana di 42.656/Ha.

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