Cerca
Close this search box.

Una casa pronta ad accogliere i giovani: nasce a Figline il progetto CiVivo 16

CiVivo 16 è un progetto nato nel marzo del 2022 dall’impegno di Valentina Laici e Gabriele Ravara, con l’intento di rispondere alla crescente difficoltà dei ragazzi, spesso inascoltata, di rapportarsi agli altri. Nei locali dell’oratorio di Figline Valdarno è iniziata così l’esperienza del CiVivo, una casa aperta a tutti in cui i giovani possano trovare un ambiente familiare che favorisca la relazione e l’incontro.

“Valentina ed io ci siamo accorti di come ci sia una crescente difficoltà nel relazionarsi e il rischio è che i ragazzi si chiudano in loro stessi– racconta Gabriele- perdendo il valore della comunicazione. La crescita esponenziale delle paure e delle preoccupazioni è dovuta alla chiusura in noi stessi ed aprirci agli altri è l’unico rimedio. È iniziata così la ricerca del contesto adatto per riunire i giovani, in cui relazionarsi potesse venire naturale e spontaneo. La casa ci è sembrata la soluzione migliore. Un ambiente familiare e rilassato che chiunque potesse sentire come proprio.”

“Vivere e non vivacchiare”, questo il messaggio che Gabriele e Valentina vogliono lasciare a tutti coloro che passano dal CiVivo. Una casa aperta che possa essere vissuta da chiunque in modo personale e unico, grazie alla quale ritagliare un momento per gli altri e per se’ stessi.

“Il CiVivo è aperto a tutti e tutti possono viverlo in modo diverso, sia anche solo per un caffè. I ragazzi possono venire a studiare, fermarsi a cena o a dormire una notte fino a decidere di abbracciare completamente l’esperienza venendo ad abitarci. Attualmente ci sono tre stanze libere, a disposizione di coloro che vogliono fermarsi per pochi giorni fino a un massimo di un anno o due. L’idea è che questo sia un luogo di passaggio e che vada avanti grazie allo spirito e la volontà di chi vuole viverlo e migliorarlo.”

L’obiettivo è quello di dare ai ragazzi uno spazio in cui crescere e confrontarsi, creando occasioni di incontro attraverso il servizio e la condivisione di momenti insieme, specialmente intorno alla tavola. Cucinare insieme, servire l’altro e godersi un buon piatto, è attraverso la semplicità dei momenti quotidiani che il CiVivo vuole riscoprire la bellezza della relazione.

“Il progetto è in continua evoluzione e crescita ma ci sono alcune costanti: l’accoglienza, il servizio, la fede e la tavola, possiamo dire che l’ultimo racchiude bene gli altri tre. Ci tenevamo a dare importanza al momento del pasto perché è l’occasione per fermarsi dagli impegni quotidiani e in cui viene naturale rilassarsi con altre persone. Dalla nascita del progetto sono già passati più di 100 ragazzi dalla nostra tavola. È stato bello poterli apprezzare nella loro unicità ma anche capire che tutti hanno la stessa necessità: essere ascoltati.”

Gabriele e Valentina hanno colto come la solitudine sia sempre più diffusa tra i giovani determinando un individualismo estremamente dannoso non solo per la crescita dei ragazzi ma per l’intera società.

“L’iniziativa è rivolta soprattutto a ragazzi dubbiosi e insicuri ma anche a coloro che vogliono vivere un’esperienza di indipendenza rispetto alla famiglia. La disponibilità non è stata solo nostra ma di tutta la comunità e la diocesi che ha accolto l’iniziativa con grande entusiasmo. È stato particolarmente significativo poterci trasferire nei locali dell’oratorio perché ci da’ la possibilità di stare a stretto contatto con i ragazzi, soprattutto in contesti difficili e delicati.”

Di seguito il link al profilo Instagram:

https://instagram.com/civivo16?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Articoli correlati