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Una Sangiovannese tutta grinta e qualità. Il punto tecnico sul match

Non è stata certo una passeggiata la sfida di questo pomeriggio per la truppa di Agostino Iacobelli che nonostante la doppia superiorità numerica ha faticato per portare a termine il match sul risultato di 2 a 1. Non tanto sul piano delle occasioni e del gioco espresso, dove il bilancio pende nettamente a favore degli azzurri, quanto per il risultato in sé che, sempre in bilico fino al 95’, ha surriscaldato gli animi in campo fino al triplice fischio. La partita è stata bella e combattuta, la Sangiovannese per forza di cose ha dovuto controllare il gioco per larghi tratti del match e questo le è ben riuscito specie nella ripresa quando Gerardini e Mencagli sono risultati imprendibili sulle fasce facendo letteralmente ammattire la retroguardia ospite. Nonostante lo svantaggio iniziale il Marzocco non si è sfaldato e anche dopo la pausa forzata a causa dell’infortunio occorso al direttore di gara Albano di Venezia si è gettata a capofitto guidata nella sua trama da Ceccuzzi e sostenuta dalla coppia difensiva Videtta e Rosseti che si sono dimostrati le due vere guide del giovane organico. In avanti probabilmente si è sentita sotto porta l’assenza di Nicola Falomi ma Romanò pur correndo ininterrottamente per tutti i 90 minuti ha non ha trovato la rete in più occasioni per questione di centimetri. Il San Donato ha una rosa profonda e di grande qualità Regoli e Disanto nell’undici titolare con Gomes e Caciagli in panchina per fare alcuni esempi ma la partita del Fedini ha dimostrato una volta di più quanto tecnica e qualità in queste categorie debbano soccombere a grinta e voglia di portare a casa il risultato. La Sangiovannese ha messo in campo la voglia di rivalsa rispetto all’ultimo scontro con il Lornano- Badesse e lo ha fatto dimostrando una grande abnegazione e ordine tattico. Torna il sereno dalle parti della società di Piazza Palermo, mentre tutti già pensano alla Partita di domenica prossima, e stavolta in Valdarno sanno tutti molto bene che non è solo una frase fatta da intervista post-partita.

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