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Incontro Bekaert. Rossi: “C’è un’ipotesi di lavoro. Ma aspettiamo il decreto sulla cassa integrazione”

Anche il Governatore della Toscana Enrico Rossi, presente stamani a Roma per il tavolo sulla Bekaert, ha confermato che si è aperta una nuova prospettiva per il futuro dello stabilimento di Figline. Un passo in avanti, ma per concretizzarlo è necessario il decreto governativo che reintroduce la cassa integrazione per cessazione, che ancora non è stato pubblicato.
“C’è un’ipotesi di lavoro, da concretizzare ma percorribile – ha spiegato Rossi – . Aspettiamo però ancora il decreto, che chiaramente è una questione dirimente perché permetterebbe di garantire la cassa integrazione ai dipendenti. Il ministero ha ribadito l’impegno ad approvarlo velocemente, ma ancora non c’è”. E il decreto dovrà arrivare prima del 3 ottobre, termine entro cui potrebbero scattare i licenziamenti e su cui l’azienda non è disponibile a nessuna ulteriore proroga se non interverrà prima un accordo”.
Come ha spiegato il presidente della Regione, gli scenari su cui si lavora sono due: reindustrializzazione e ricollocazione, magari tutti e due insieme. Si cercano e già ci sono stati contatti preliminari con alcuni possibili compratori. Ci sono incentivi che l’azienda è disponibile a mettere in campo per l’esodo o verso chi comprerà o sarà disposto a riassumere. C’è un’apertura dell’azienda, che era stata richiesta dalla Regione e dalle altre istituzioni, a valutare adesso la vendita anche a possibili concorrenti, sia pur solo nel campo del filo tubi. Un passo sicuramente in avanti.
“Inoltre – ha aggiunto Rossi – si sta considerando anche la possibilità di dividere il sito in più insediamenti. Ma il decreto per l’appunto che sta in cima a tutto e che dovrà stabilire le modalità di accesso dei lavoratori alla cassa integrazione per cessazione – non più prevista dalle norme oggi in vigore – ancora non c’è e non è stato pubblicato, nonostante che esponenti dell’ufficio di gabinetto del ministro allo sviluppo economico, al tavolo anche loro stamani, ribadiscano che ci sarà. Da parte della Regione – ha concluso – ci sono porte aperte ad ogni tentativo di reindustrializzazione in sito. Siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse a disposizione. Siamo favorevoli anche alla ripartizione dello stabilimento in più aree produttive. Non ugualmente favorevoli ci trova una mera politica di ricollocamento”.

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