Uccidere un orso che ha i cuccioli è una barbaria indegna di un paese davvero civile. Amarena, l’orsa marsicana, aveva imparato a fidarsi degli umani ed è stata tradita nella maniera più vile possibile.
Noi…che ci riteniamo esseri migliori, l’uomo “sapiens” o cosiddetto tale, tendiamo a tradire per stupidità, ignoranza ed egoismo i nostri animali. È così quando le persone (per fortuna in numero sempre minore) lasciano un cane in mezzo ad una strada e sono, dati della Lav alla mano, 50 mila ogni anno.

Altro che sapiens. L’orso che un tempo veniva addomesticato e portato in giro per le fiere è visto da alcuni come un animale improduttivo, un elemento di disturbo per le passeggiate su sentieri di montagna divenuti oramai trafficati come corso Buenos Aires nell’ora di punta. Non è bastato togliergli lo spazio vitale, disboscare le foreste, cementificare il territorio in maniera selvaggia. Si è voluto di più è l’uccisione avvenuta per mano criminale è solo l’ultimo anello di un processo avanzato. Ci sono, ed io conosco ancora tante e troppe persone, che danno ai nostri animali un valore paragonabile ad un oggetto. È una cultura sbagliata alla quale, spesso per convenienza, non si sottrae neanche la stessa istituzione ecclesiastica. Del resto la religione parla da sempre di sacrificio dell’animale come atto di purificazione stessa.

Non appartengo alla schiera degli animalisti ad oltranza e cioè a coloro che attribuiscono solo un valore puramente statico all’animale stesso, ma credo che bisognerebbe davvero tutti pensare che non siamo i migliori anzi…direi il contrario. .