Cerca
Close this search box.

Addio a Gigi Riva. Il calcio e lo sport italiano in lutto…

È una perdita grave, dolorosissima. Ci ha lasciato Gigi Riva, forse l’attaccante più forte di sempre di casa nostra, il recordman delle reti segnate in maglia azzurra (35), l’icona del calcio sardo e idolo di una intera regione. Un uomo “verticale”, rimasto sempre fedele al suo Cagliari, un antitesi al calcio di oggi e a molti campioni guidati più dal portafoglio che da altre cose. Lo scudetto vinto a Cagliari nel 1970 non ha prezzo, un trionfo impensabile al mondo di oggi…con Riva a trascinare tutti verso la vittoria.

Arrivò da Leggiuno sul lago Maggiore ancora giovanissimo: i rossoblù giocavano al vecchio stadio dell’Amsicora e la Sardegna sembrava un mondo lontano anni luce: ma Gigi, uomo di poche e misurate parole, riuscì ad entrare in sintonia molto presto con quella gente simile per certi aspetti a lui. Ricordarlo in queste ore gonfie di tristezza significa oggi ricordare l’uomo forse prima del calciatore, un grande leggendario attaccante. Un sinistro terrificante, una forza fisica impressionante, un eroe omerico come se fosse segnato da un destino. Ettore che si porta dietro la tragedia immanente ma non smette mai di fare quello che sa fare per davvero, su un campo di calcio come nella vita di tutti i giorni, come in nazionale, dove interpreta alla perfezione il ruolo di collante fra squadra e mondo esterno.

I goal in maglia azzurra con la Germania Est a Napoli, quello in Messico alla Germania nel famoso 4-3 e tutti gli altri, una storia infinita sia in nazionale che con la maglia del Cagliari. La morte di “rombo di tuono”, come lo definì Gianni Brera, getta un velo di tristezza in tutti gli italiani, amanti del calcio e non. Una intera regione si ferma attonita, ma tutto il mondo del pallone si inchina a questa autentica leggenda sportiva. Un eroe messianico che ci lascia a 79 anni ed è un lutto dolorosissimo.

Articoli correlati