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Cucciolo di volpe chiuso in gabbia, alimentato con carne putrefatta e utilizzato come “esca” per catturare la madre

Una vicenda sconcertante che ha avuto come vittima un cucciolo di volpe di appena 4 mesi, utilizzato come “esca” per catturare la madre. Una vicenda finita con una denuncia e con la morte dell’animale. Tutto è avvenuto nelle campagne di Gaville, nel comune di Figline e Incisa Valdarno. Sabato scorso agenti della Polizia Provinciale di Firenze, impegnati in attività di controllo sull’attività venatoria, hanno rinvenuto nei pressi di una abitazione una trappola a doppio passaggio armata e pronta alla cattura di animali selvatici.
All’interno della struttura, di 80×100 e lunga 2,50 metri, era posizionata una seconda trappola con all’interno, segregato, un cucciolo maschio di volpe di circa 4 mesi, alimentato con carne putrefatta ed acqua contaminata. Un modo per attirare in trappola la madre che aveva provocato dei danni in un pollaio nelle vicinanze, probabilmente per procacciare il cibo per la prole.
Gli agenti, dopo aver intercettato i presunti autori, hanno soccorso immediatamente l’animale, che però è giunto alla clinica veterinaria già morto. I referti medici hanno confermato che il decesso del cucciolo è stato causato dallo stato di segregazione patito e della malnutrizione. E’ quindi scattata la denuncia per l’uso di mezzi non consentiti di cattura e per il maltrattamento e la morte della giovane volpe.

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