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Matassino: scoperta centrale dello spaccio. Tre arresti e una denuncia. Militari minacciati con un coltello

Sgominata centrale dello spaccio in Valdarno. I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni, al termine di attività investigativa, hanno fatto irruzione in una casa del Matassino nel Comune di Castelfranco Piandiscò. Al piano terra, sono state trovate cinque persone, tra cui una donna, tutte di origine magrebina.
Alla vista dei militari alcuni nordafricani hanno mostrato segni di evidente nervosismo e iniziato a dare in escandescenza. Fino a quando uno di loro ha impugnato un coltello e minacciato gli uomini in divisa che tuttavia sono riusciti a disarmarlo e arrestarlo.
Non solo, perchè approfittando della confusione generata dalla donna, che ha opposto resistenza tentando di colpire alla testa un Carabiniere con un oggetto contundente, due dei nordafricani, sono riusciti a fuggire mentre gli altri venivano immobilizzati dai militari dell’Arma.
Durante la perquisizione sono stati ritrovati 180 grammi di cocaina, in parte suddivisa in dosi, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e 3.400 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. Per questo i tre sono stati arrestati èer detenzione di stupefacente ai fini di spaccio e la donna anche per resistenza.
Successivamente la perquisizione è stata estesa al piano superiore dell’abitazione, occupata dal proprietario dell’immobile e dall’anziana madre 88 enne. I militari si sono travati di fronte ad uno stato di assoluto degrado e disordine, con pavimenti ricoperti da indumenti, rifiuti, cibo per animali, escrementi di cani e gatti, uno dei quali era morto e in decomposizione.
E’ stato chiamato personale della ASL ed i servizi sociali di Castelfranco e al termine delle operazioni l’anziana donna è stata ricoverata all’ospedale di Montevarchi per gli accertamenti del caso. Gli animali venivano invece affidati a persone di fiducia, giunte sul posto.
Il proprietario di casa invece è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, detenzione di arma e maltrattamenti, per le condizioni di degrado in cui viveva la madre. Ulteriori indagini sono in corso.
Tutto il materiale è stato sequestrato e gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso le Case Circondariali di Firenze ed Arezzo.

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