Avevano scambiato i funghi trovati nel bosco per gallinacci e li avevano cucinati per il pranzo della domenica. In realtà si trattava di funghi tossici che provocano una violenta sindrome gastrointestinale. Così i due, padre e figlio residenti in Valdarno, dopo aver mangiato, si sono sentiti male e si sono recati al Pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. L’ispettorato micologico della Asl è intervenuto prontamente per accertare quale tipo di fungo fosse stato assunto e definirne la sua tossicità. I due, infatti, li avevano portati con se proprio per farli analizzare dagli esperti. L’analisi effettuata ha consentito di accertare che i funghi ingeriti non sono riconducibili al fungo Cantharellus cibarius (gallinaccio), come avevano creduto le persone intossicate, ma appartengono alla specie “Omphalotus olearius, una specie tossica che provoca violenta sindrome gastrointestinale. I due pazienti, dopo le cure del caso, sono rimasti in osservazione all’ospedale la Gruccia fino a tarda sera. Approfittando di questo nuovo caso, l’Ispettorato Micologico del Dipartimento della Prevenzione ha di nuovo invitato la popolazione a sottoporre a controlli, prima del consumo, i funghi raccolti. Per questo ci sono in tutte le zone della provincia sportelli a cui si accede gratuitamente. In Valdarno il servizio è attivo presso l’ospedale di Santa Maria alla Gruccia (Tel. 055 91.06.381) il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 12,30 alle 13,30. Al di fuori di questo orari, in caso di necessità, è possibile prendere appuntamento telefonico con i micologi che, compatibilmente con le esigenze di servizio, potranno effettuare la consulenza micologica gratuita richiesta.