Il giudice ha ritenuto che la misura idonea, per lui, fosse il carcere. Per cui mercoledì scorso alla porta della sua abitazione, a Montevarchi, hanno bussato i Carabinieri della compagnia di Figline Incisa, che lo hanno prelevato e tradotto presso la casa circondariale San Benedetto di Arezzo. Nel mirino della giustizia un 25enne, cui è stato notificata un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di Arezzo. Il giovane è stato ritenuto responsabile di aver spacciato, a più riprese, marijuana. Un’attività che sarebbe iniziata nel 2015 e che si sarebbe poi allargata a tutto il Valdarno aretino e fiorentino, a favore di una folta schiera di clienti, alcuni dei quali minorenni.
Uno di questi, fermato dai Carabinieri del NORM della Compagnia di Figline Valdarno e trovato in possesso della dose personale appena acquistata, nell’ottobre scorso era stato addirittura picchiato e minacciato di morte dallo spacciatore per aver “osato” fare il suo nome, riportando un trauma facciale con ematoma periorbitale sinistro.
L’attività del giovane pusher, già gravato da precedenti specifici, però non si rivolgeva solo a giovani assuntori, ma anche ad altri “colleghi” spacciatori, come riscontrato con l’arresto di un 29enne montevarchino, eseguito sempre dai militari del NORM di Figline Valdarno il 30 gennaio scorso per l’illecita detenzione ai fini di spaccio di circa 340 g di marijuana.