È morto al Policlinico Le Scotte di Siena Antonio Valentin Angelillo, ex attaccante di Inter, Roma e Milan, e primatista di reti segnate in un campionato di serie A a 18 squadre, con 33 gol. Il decesso è avvenuto il 5 gennaio scorso, ma la notizia era stata tenuta nascosta per volere della famiglia. Le condizioni di salute di Angelillo si erano aggravate nell’ultimo periodo, al punto che era stato ricoverato all’ospedale di Siena il 3 gennaio. Aveva 80 anni e la sua carriera è legata soprattutto alla grande Inter di Herrera e Moratti.
Arrivò in nerazzurro nell’estate del 1957 e segnò subito 16 reti. L’anno successivo la definitiva consacrazione. Angelillo infatti stabilì il primato di 33 gol per un campionato a 18 squadre. Carattere ribelle, con una chiacchieratissima “dolce vita” nella Milano degli anni Sessanta, quando sulla panchina nerazzurra arriva Helenio Herrera, per l’angelo dalla faccia sporca, così era chiamato, cominciarono i primi guai e infatti l’Inter decise di farlo partire. Se ne andò quindi alla Roma, al Genoa, al Milan, al Lecco e al Napoli, per poi iniziare la sua carriera da allenatore ad Arezzo, città alla quale è stato particolarmente legato.
Ma Angelillo guidò anche il Montevarchi. Era la stagione 1971-72, quella che si conclude con il memorabile spareggio di Firenze con la Pistoiese. La squadra era retrocessa in serie D e per cercare subito la risalita, i dirigenti decisero di ingaggiare proprio l’argentino, mettendogli a disposizione un parco giocatori eccellente: Negrisolo, Notari, Picciafuoco, Bencini, Giovanardi, Rasi, Trevisan e Scarpa. Il Montevarchi si mantenne in alta quota, ma nell’aprile del 1972, alla vigilia del derby con la Figlinese, dissapori tra il tecnico e la società portarono al suo licenziamento. Al suo posto il suo secondo, Babacci. Finì così, in maniera “traumatica”, l’avventura di Angelillo in rossoblù.