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I Cobas: “continua il saccheggio di personale sanitario del Serristori”

“Continua il saccheggio di personale sanitario da parte della Direzione Generale USL Toscana Centro ai danni del presidio ospedaliero Serristori, mentre in tutta l’area regionale si rafforzano gli ospedali per far fronte in sicurezza all’aumento dei contagi e risalita dell’epidemia in corso”.
Lo hanno detto Domenico Mangiola e Andrea Calò dei Cobas della Asl Toscana Centro, che si sono detti sorpresi del fatto che questa operazione di trasferimento “coatto” di 12 lavoratori (infermieri e oss) dal Serristori verso il presidio OSMA e la contestuale chiusura di un reparto filtro per i ricoveri, avvenga a ridosso della fine delle elezioni regionali e soprattutto dopo che il 2 settembre 2020 Azienda, Regione Toscana e Sindaci del Valdarno Fiorentino avevano affermato che non era in corso alcun “declassamento” . Anzi, era stato annunciato che il Serristori sarebbe rimasto ospedale di primo livello con tutta una serie di interventi di potenziamento, riqualificazione, messa in sicurezza e rilancio.
“Ma non è così – hanno tuonato i Cobas -. Nonostante l’azienda abbia assunto 537 infermieri e 220 oss per far fronte sia ai turn over che alla prima fase, oltre a quella successiva dell’emergenza epidemica, la stessa non ha trovato di meglio da fare che attingere, senza alcuna informazione alla RSU e una relazione attendibile che giustificasse questa iniziativa gestionale, al solito presidio ospedaliero del Serristori, già profondamente impoverito di posti letto, reparti di degenza, attività, servizi e personale. Ci piacerebbe sapere se di questa nuova “razzia” di personale e nuova chiusura di reparto ne erano a conoscenza i Sindaci e i nuovi eletti regionali nel collegio del Valdarno Fiorentino!”
“Il trasloco, fatto in fretta e furia, calpestando diritti e dignità dei lavoratori che si sono trovati catapultati nei reparti dell’OSMA – hanno aggiunto i sindacati – ha comportato che i tamponi vengono effettuati al PS e trasferiti per la risposta nei Laboratori Analisi di Torregalli attraverso il costoso appalto dei trasporti. Non solo, ma il paziente in attesa di risposta rimane “parcheggiato” al PS prima di essere inviato in sicurezza nei reparti di degenza di competenza”.
“Mentre il Serristori viene reso più precario e disagiato l’azienda, che paga lautamente le RSA accreditate ed in convenzione, si permette di allocare proprie risorse infermieristiche presso queste strutture private che continuano a percepire ingenti rette sia dai cittadini che dalla Regione Toscana”. E’ stato chiesto un intervento del presidente Giani.

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