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Caos treni. La Regione risponde a Veneri e Capecchi. “Il 15% dei convogli ha un ritardo superiore ai 5’ rispetto all’orario programmato”

“La Regione Toscana conosce benissimo le problematiche dell’andamento del servizio ferroviario, monitorato dal confronto periodico che le strutture tecniche effettuano con i gestori, con le riunioni della cabina di regia istituita dall’Assessorato, oltre alle segnalazioni e i reclami che arrivano al numero verde del trasporto pubblico locale e agli altri canali messi a disposizione dei cittadini”. Lo ha scritto l’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli nella riposta che ha fornito ai consiglieri di Fratelli d’Italia Veneri e Capecchi, che avevano presentato una interrogazione sui disagi che, quasi ogni giorno, devono subire i pendolari. “Sono dati eloquenti quelli che emergono – hanno detto i due rappresentanti di FdI – Un calvario quotidiano fatto di guasti, interruzioni, preparazioni di treni in ritardo, disservizi vari. E’ emerso che, ogni giorno, il 15% dei treni ha un ritardo superiore ai 5 minuti rispetto all’orario programmato rendendo il servizio non pienamente affidabile. Inoltre, l’indice di puntualità sulla linea lenta e Direttissima fra Valdarno e Firenze è stato dell’83,4% nel mese di agosto, sceso all’82% nel mese di settembre, risalendo leggermente all’85,33% ad ottobre. Dati molto insoddisfacenti rispetto all’indice di affidabilità previsto dal Contratto di Servizio in essere”.
Veneri e Capecchi hanno ricordato che accade spesso che i treni vengano dirottati sulla linea lenta anche quando sono regionali veloci, lunghe soste nel “nulla” senza alcun tipo di avviso ai passeggeri, nessuna indicazione sui motivi del ritardo o dell’arresto del convoglio. “Disservizi gravi per i pendolari che pagano quasi 88,50 euro al mese di abbonamento e ricevono un servizio nemmeno lontanamente adeguato. A fronte di tutto ciò, ci stupisce che Giani, soltanto nei giorni scorsi, abbia annunciato penali per i gestori del trasporto ferroviario. Chiediamo che Rfi e Trenitalia vengano a riferire in Commissione Trasporti con un dossier su ritardi e disservizi”, hanno concluso Veneri e Capecchi.
Come ha ricordato Baccelli, nella direttrice Aretina, su entrambe le linee, un effetto importante sulla puntualità del servizio è dato dalle interferenze fra le varie tipologie di traffico, in particolare dal progressivo incremento dei servizi di Alta Velocità delle due imprese ferroviarie avvenuto nell’ultimo decennio, dopo l’attivazione della tratta AV appenninica e, successivamente, del nodo di Bologna. Sulla linea lenta, nel corso del 2022, vi sono state numerose criticità infrastrutturali e tecnologiche, in particolare nella tratta fra Montevarchi e Arezzo, che hanno portato a pianificare interventi di risanamento di alcune tratte di binario e di sostituzione di impiantistica, con lavori svolti nelle ore notturne, che a loro volta hanno condizionato l’andamento del servizio, visto che in diverse occasioni ci sono stati ritardi nella chiusura dei cantieri. Problemi che, a cascata, si sono riversati sulla puntualità dei treni della prima fascia di servizio

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