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Arpat analizzerà le acque dei pozzi privati attorno alla discarica. Il comitato: “accolta la nostra richiesta”

L’Arpat analizzerà le acque dei pozzi privati posti in prossimità della discarica di Podere Rota e della vicina SP7, nei Comuni di Terranuova Bracciolini e San Giovanni. E la notizia è stata accolta con soddisfazione dal comitato “Vittime di Podere Rota” e da Catia Naldini, in rappresentanza dell’osservatorio. E’ stato ricordato che quella dell’agenzia sarà un’indagine ambientale, completamente gratuita per chi ne prenderà parte, e punta ad avere un quadro puntuale della qualità delle acque sotterranee nell’area interessata.
“Come rappresentante dei cittadini nell’osservatorio e come comitato vittime di Podere Rota , ringraziamo gli Enti regionali preposti e soprattutto l’Arpat di Arezzo nella persona della direttrice Cecilia Scarpi per essersi subito attivata a preparare il piano di controllo ed invitiamo tutti i proprietari dei pozzi a partecipare a questa campagna di controllo e monitoraggio – ha detto Catia Naldini – Ora più che mai siamo consapevoli di quanto sia stato determinante in questi lunghi anni il nostro costante lavoro di ascolto di studio di denuncia e di confronto con i cittadini, con le autorità e soprattutto con gli enti di controllo. Come comitato – ha aggiunto – ci siamo trovati spesso soli, abbandonati dalle istituzioni e dalle forze politiche che hanno gestito il nostro territorio, ma non ci siamo mai fermati in tutti questi anni, consapevoli dell’entità dei problemi e del nostro ruolo determinante nei confronti dei cittadini, degli enti e delle amministrazioni”.
Con il nostro assiduo lavoro e col nostro impegno – ha continuato Catia Naldini – abbiamo sempre aperto la strada al lavoro degli altri, affinchè si tutelassero salute e ambiente, ne siamo orgogliosi, ma non ci basta! Personalmente ho retto un gran peso sulle mie spalle, anche quando non mi reggevano più, oltre alla mia determinazione, mi ha dato forza il sostegno straordinario della gente e la consapevolezza di essere rimasta, insieme a quei pochi colleghi del comitato un testimone importante, la memoria storica di questa complessa realtà, un archivio vivente ove attingere ogni tipo di informazione dai procedimenti, ai report, dai passaggi di ruolo a quelli di responsabilità tecniche e politiche, un filo conduttore con tutti gli attori in campo”.

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