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Borgo Arnolfo. parla l’assessore Pellegrini: “5.800 mq di residenziale, 1.460 di commerciale e 335 di direzionale. Ecco i volumi previsti”

I nuovi proprietari di Borgo Arnolfo, che hanno costituito la società San Giovanni 2021 Srl,  avranno tempo fino al 30 settembre 2022 per consegnare al comune il permesso a costruire legato alle opere pubbliche e private, comprese quindi quelle di urbanizzazione, corredato da una fideiussione a garanzia. Poi l’ente si impegnerà a rendere l’iter di rilascio il più veloce possibile. Naturalmente l’auspicio e la speranza è che il progetto venga definito prima. Lo ha detto l’assessore Francesco Pellegrini commentando l’aggiudicazione all’asta dell’area del vecchio ospedale Alberti, avvenuta il 19 gennaio scorso. “E’ una data molto importante per la nostra città – ha detto – . Parliamo infatti di una zona strategica e di una vicenda che si trascinava ormai da dieci anni”. Nei prossimi giorni l’amministrazione comunale incontrerà i nuovi acquirenti. “Ci muoviamo in un quadro normativo che è sicuramente più definito rispetto a qualche mese fa, anche alla luce di un provvedimento che è stato fortemente voluto dalla giunta e approvato all’unanimità nel consiglio comunale di fine settembre – ha spiegato Pellegrini -.  Una delibera in cui è stato tracciato un orizzonte ben preciso, ovvero: un anno di tempo dato alla Curatela per vendere e trovare un acquirente e ulteriori dodici mesi per presentare il progetto”.
Pellegrini ha quindi sottolineato che il documento approvato dal parlamentino cittadino traccia un percorso ben definito in cui vengono ribadite quelle che erano le previsioni del vecchio piano attuativo e del  vecchio permesso di costruire. Il nuovo aggiudicatario potrà quindi riprendere quelle che erano le previsioni in termini di volumi e di destinazione d’uso previste: superficie coperta massima di 3.000 mq a fronte di una  superficie utile lorda che era complessivamente di 7.000 mq di cui 5.800 di residenziale, 1.460 mq di commerciale e 335 mq di direzionale. “Previsioni massime che permangono – ha chiarito l’assessore – . Parleremo quindi con gli acquirenti per definire con loro quello che sarà, nel dettaglio, il progetto”. Si può recuperare qualcosa? “Ad oggi questo dato non lo abbiamo – ha risposto Francesco Pellegrini – . Sarebbero necessarie prove strumentali approfondite per capire con cognizione di causa se la struttura è completamente o parzialmente recuperabile. Io credo che chi ha presentato un’offerta impegnandosi per una cifra di circa 900.000 euro abbia fatto tutte le valutazioni del caso. . Da un esame visivo sembra che l’edificio non sia i avanzato stato di degrado, ma ci vogliono approfondimenti”.

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