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Cna Valdarno sulla vicenda Bekaert: “Atto di irresponsabilità che colpisce tutto il territorio!”

Anche gli artigiani della vallata sono a fianco dei lavoratori della Bekaert, temono conseguenze gravi e chiedono una grande mobilitazione. A scendere in campo è stata la Cna del Valdarno Aretino, che ha parlato di “grave atto di irresponsabilità” che colpisce il tessuto economico e sociale del territorio e il mondo del lavoro, con pesanti ripercussioni su lavoratori, famiglie, imprese artigiane dell’indotto.
Azioni spregiudicate come questa mosse esclusivamente da criteri di profitto aziendale – ha detto il presidente dell’associazione Fabio Mascagni – creano contraccolpi impossibili da superare in questa complessa fase economica, specie per chi – penso a molti lavoratori dell’azienda – avrà difficoltà a trovare opportunità di ricollocazione nel settore metalmeccanico, perché non più giovane e radicato nel territorio. La perdita di occupazione – ha aggiunto – si somma alla perdita di maestranze qualificate e di capacità imprenditoriali di tutte quelle aziende che gravitano attorno alla multinazionale belga e che su quel rapporto di lavoro hanno investito risorse”. Secondo Mascagni la decisione appare ancor più grave perché non legata ad una crisi aziendale, ad un calo di produttività e di commesse.
“La proprietà ha deciso infatti di delocalizzare per abbattere i costi d’impresa e aumentare i profitti, con un’azione spregiudicata priva di scrupoli. Qui – ha proseguito – si parla di economia reale, di una grande azienda che ha radici nel territorio, di piccole imprese legate a doppio filo con la ex Pirelli, di famiglie per le quali il futuro diventa d’un colpo incerto. E’ l’occasione per le istituzioni e la politica di intervenire con forza e determinazione, facendo prevalere l’interesse collettivo al di là delle appartenenze politiche e di attivare tutti i canali fino a portare la questione sui tavoli nazionali e oltre se serve. In queste ore in cui tutti si stanno mobilitando su più fronti – ha concluso la Cna – , il coraggio di un’azione congiunta sarebbe la migliore forma di solidarietà ai tanti lavoratori in allarme”.

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