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Giornata della Memoria: a San Giovanni la poesia di un bimbo morto nei lager tappezzerà la città

In occasione  della Giornata della Memoria, nell’intero territorio comunale di San Giovanni, sono stati affissi manifesti con i toccanti versi di un bambino ebreo, morto nel ghetto di Terezin. Nei manifesti  due fiori rossi, avvolti nel filo spinato e la poesia triste e commovente di Peter, questo il nome del bimbo deportato e deceduto ghetto della città della Repubblica Ceca: “Su un acceso rosso tramonto, sotto gli ippocastani fioriti, sul piazzale giallo di sabbia, ieri i giorni sono tutti uguali, belli come gli alberi fioriti. E’ il mondo che sorride e io vorrei volare. Ma dove? Un filo spinato impedisce che qui dentro sboccino fiori. Non posso volare, non voglio morire”. Il 27 di gennaio è ormai da qualche anno una giornata di grande valore e ricordo per fare memoria di tutte quelle persone morte a causa delle idee totalitarie che hanno caratterizzato la prima metà del secolo scorso. Questa data fu scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 1° dicembre 2005: erano infatti, le 3 di pomeriggio del 27 gennaio 1945 quando i cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico. Al mondo fu svelato l’orrore di ciò che accadeva all’interno dei campi di concentramento. In questo caso il nostro Paese ha anticipato di 5 anni la risoluzione dell’Onu. La celebrazione fu introdotta dal Parlamento nel 2000 con una legge che riconosce “il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah e quindi lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Sul grande valore della memoria e sull’importanza di questa giornata si è espressa anche la prima cittadina di San Giovanni Valentina Vadi: “Perché la memoria abbia un senso è importante non solo denunciare ma capire cosa accadde in Europa da un punto di vista storico, culturale e sociale. Col passare degli anni e con l’esaurirsi di testimonianze dirette, diventa sempre più rilevante conoscere, riflettere e lavorare perché l’inclusione, l’accoglienza siano considerati cardini della nostra società. In questo 2021 si sentono ancora parole di odio che non devono essere tollerate. Ancor più grave quando provengono da istituzioni o personaggi pubblici, veicolate attraverso gli strumenti di comunicazione di massa. Abbiamo la responsabilità di tenere vivo il passato e vigilare con attenzione e consapevolezza. Senza sottovalutare. Senza voltare lo sguardo altrove quando vediamo qualsiasi episodio di intolleranza o udiamo pronunciare parole che incitano la violenza. Decidiamo noi come dipingere il nostro futuro. Quest’anno la situazione contingente di emergenza sanitaria legata alla pandemia non ci consente di organizzare iniziative di memoria e di testimonianza destinate agli studenti delle scuole e alla nostra comunità, come da tanti anni il Comune di San Giovanni promuove, tuttavia abbiamo diffuso nel territorio comunale dei manifesti in cui si commemora il 27 Gennaio e, con una breve ed intensa poesia, si ricorda il dolore silenzioso di tanti bambini testimoni e vittime della Shoah”.

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