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Giorni decisivi per la Fimer. Pronta una nuova mobilitazione dei lavoratori del gruppo

Pronti a una nuova mobilitazione i lavoratori della Fimer di Terranuova, con una manifestazione che questa volta li porterà a Vimercate per protestare insieme ai loro colleghi lombardi nella piazza della cittadina sede principale del gruppo. I vertici aziendali avevano annunciato nell’ultima riunione al Mise che entro febbraio sarebbe stato individuato e scelto l’investitore disposto ad entrare nella compagine societaria, contribuendo a risanare la crisi finanziaria dell’industria fondamentale per l’economia del territorio e per il futuro di circa 800 lavoratori, 400 impiegati nello fabbrica terranuovese e gli altri nell’indotto.
15 i potenziali partner che hanno manifestato interesse a fare il loro ingresso in società, 5 con un profilo industriale e gli altri di tipo finanziario. E sono due le trattative in fase avanzata, come ha spiegato la dirigenza aziendale al tavolo convocato dal Ministero delle Sviluppo Economico; con un potenziale socio finanziario è già stata formalizzata una lettera di intenti non vincolante, mentre entro la fine del mese è attesa una proposta vincolante di un investitore internazionale. Al tavolo tecnico ministeriale è stato inoltre ribadito che si tratta di investitori “molto affidabili”, che dispongono di una solida capacità finanziaria e che il fabbisogno per il superamento della crisi si attesta tra i 70 e i 100 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato dalla Fimer è di concedere l’esclusiva entro il 15 di marzo per poi elaborare il piano di ristrutturazione.
Affermazioni che però per i rappresentanti della Triplice e degli enti locali e i dipendenti assomigliano più a una dichiarazione di intenti che a una svolta concreta. E lo dimostra, dicono, il mancato rispetto degli incontri con cadenza settimanale che erano stati previsti nel summit al Mise tra lo stato maggiore del gruppo e le parti sociali per un aggiornamento costante sulle trattative. Nessuna risposta è arrivata dall’amministratore unico Calabi alla prima convocazione dei sindacati e per questo si sta organizzando la nuova iniziativa di protesta. E’ in programma il 4 marzo quando, in assenza di novità sostanziali, i lavoratori valdarnesi approderanno in Brianza per dar vita insieme ai loro colleghi di Vimercate a una nuova manifestazione. Nel frattempo la produzione nel sito della città di Poggio Bracciolini resta ancora a singhiozzo con il 50 per cento dell’intera forza lavoro diretta all’opera e il resto in contratto di solidarietà.

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