“Le persone che hanno risposto all’interpello non hanno accettato la destinazione. A questo punto ho chiesto un incontro al responsabile nazionale del PD con delega alla giustizia David Ermini, per sapere se ci sono altre strade percorribili”. Parole del sindaco di Montevarchi, intervenuto di nuovo sulla possibilità che il Valdarno possa riottenere l’ufficio del Giudice di Pace. Un obiettivo che, però, si sta allontanando per mancanza di personale. Almeno questa la motivazione di Grasso. “Una decina di soggetti hanno manifestato interesse per lavorare all’interno dell’ufficio giudiziario, ma dopo aver saputo le condizioni, non hanno accettato – ha precisato Grasso -. La nuova mansione non prevede turnazioni, nè reperibilità, nè servizi notturni, come invece avviene in comune. Questo comporta, per l’interessato, un corrispettivo minore di circa 150 euro al mese. Per questo è complicato invogliare il personale ad accettare”. Ma il sindaco ha annunciato di voler andare aventi. “Ho chiesto un incontro con il responsabile nazionale giustizia del Pd, il valdarnese David Ermini – ha aggiunto il primo cittadino di Montevarchi -. Voglio capire se ci sono strade alternative. Noi, comunque, nell’elenco ci siamo e farò di tutto per raggiungere l’obiettivo, anche perchè i lavori strutturali all’ex Tribunale stanno andando avanti”. Intanto, mentre il Valdarno aspetta la notizia definitiva sul futuro dell’ufficio del Giudice di Pace, il Senato dà il via libera alla riforma che cambia le regole sulle competenze dell’organo giudiziario. Deciso, infatti, l’allargamento delle competenze in ambito civile e penale e tra le novità anche la delega esclusiva sulle materie di condominio e per le controversie su beni mobili. Una notizia accolta con amarezza da uno degli esponenti dell’associazione avvocati valdarnesi, Leonardo Paterniti. “Se riuscissimo a riattivare lo sportello, avremmo un’importantissima sede giudiziaria – ha detto Paterniti -. Purtroppo stiamo perdendo una grande occasione”.