“Ho deciso ormai da qualche settimana di non rinnovare la mia adesione al PD e di conseguenza non partecipare al congresso e alle primarie”.
Con queste parole l’ex sindaco di Cavriglia Ivano Ferri annuncia oggi di aver decisio di lasciare il partito nel quale ha militato e al quale era iscritto. Da tempo, già prima del congresso nazionale, Ferri aveva palesato le sue intenzioni senza però aver mai reso ufficiale la decisione. “È stata una scelta molto sofferta ma necessaria, da molto tempo ormai non condividevo quasi nessuna delle scelte importanti del partito” – scrive l’ex sindaco cavrigliese sul suo profilo facebook- “dalle leggi sul lavoro e sulla scuola, fino alla riforma istituzionale alla quale ho votato no al referendum, passando alla riforma elettorale approvata in parlamento con i voti di fiducia, poi bocciata e trasformata da esageratamente maggioritaria a proporzionale dalla Corte Costituzionale”.

La critica maggiore che l’esponente politico valdarnese rivolge al Pd è quella di essersi distaccato troppo dal popolo della sinistra: “Se aggiungiamo poi la lontananza da tutte le associazioni storiche della sinistra e una non gestione del partito affidato quasi esclusivamente nelle mani dalla rete renziana, si capisce bene che io ero ormai diventato un corpo estraneo al PD”.

L’annuncio, che in realtà non è stato una sorpresa, prosegue con la volontà di Ferri di continuare, comunque, il suo cammino in quella che per lui da sempre è una passione, la politica. “Proverò comunque a portare avanti le mie idee fuori dal partito democratico perché la passione per la politica rimane intatta – conclude – e per le proprie idee si combatte. Saluto i tanti amici e compagni che rimangono nel PD con la speranza di cambiarlo per i quali restano immutate stima e affetto”.