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L’autotrasporto al tempo del Covid. La sfida di un 27enne che ha aperto la sua attività a Cavriglia nel 2020

Il settore degli autotrasporti non è stato immune dal ciclone Covid, ma nonostante ciò ci sono giovani che hanno deciso, anche in questi mesi complicati, di scommettere sul proprio futuro e sulle proprie competenze. E’ il caso di Domenico Ferraro, 27 anni, imprenditore (nella foto in alto), che ha aperto a Cavriglia nel 2020, anno dell’inizio della pandemia, una ditta di autotrasporti che porta il suo nome. Lo ha incontrato Antonio Peruzzi, presidente Cna Fita Arezzo. “L’incontro – ha spiegato il rappresentante dell’associazione degli artigiani – è stato un’opportunità per far conoscere il comparto dell’autotrasporto ed evidenziarne punti di forza e criticità”.
Un settore che in provincia di Arezzo, nel 2020, conta 645 imprese (-1,8% rispetto al 2019). Il coronavirus e tutte le misure adottate hanno avuto finora un impatto notevole sul comparto, che vive così una realtà del tutto peculiare: durante la crisi pandemica, ha sostenuto le filiere della manifattura esportatrice e dell’agroalimentare; tuttavia, tra blocco dei licenziamenti, cassa integrazione estesa e promesse di ristori, vede un congelamento del mercato del lavoro e dei conti delle imprese. Con il rischio che non tutte le aziende resisteranno e non tutti i lavoratori continueranno a fare parte del sistema dei trasporti, almeno fino a quando le perdite di attività del 2020 non saranno ristorate.
“Sebbene l’e-commerce – ha detto Peruzzi – abbia registrato un incremento senza precedenti durante i lunghissimi mesi di lockdown, portando prepotentemente alla ribalta il trasporto su gomma per raggiungere i clienti ovunque, questa fetta di mercato non è stata un’opportunità per le piccole imprese del trasporto merci; la logistica è infatti un settore sostanzialmente gestito da pochi grandi”.
Per le piccole realtà come la ditta individuale di Domenico non è stato quindi facile partire. “Ho iniziato come “padroncino” – ha detto – colui cioè che conduce un veicolo, generalmente destinato al trasporto di merci per conto di soggetti terzi. Da quando ho deciso di mettermi in proprio, nel novembre 2020, ho potuto iniziare a lavorare solo il 1 marzo 2021. Questo soprattutto a causa della minor operatività all’interno della motorizzazione civile dovuta alla pandemia e alla carenza di personale. Il lavoro è duro perché mi sveglio presto al mattino per partire con il mio autoarticolato per fare soprattutto servizio di trasporto inerti e rifiuti. In futuro spero che il paese si impegni seriamente ad investire nelle infrastrutture, penso in particolare alla E45, perché rappresentano per noi non solo un’importante garanzia di sicurezza, ma anche un fattore per ridurre i costi in termini di manutenzione dei mezzi e di risparmio per la spesa carburante”.
“Un altro aspetto che nel medio lungo periodo sarà strategico per il comparto – ha concluso Antonio Peruzzi – è quello dell’innovazione tecnologica. Penso ad esempio ai veicoli elettrici, ad idrogeno o comunque a quei sistemi che riducono le emissioni di CO2, piuttosto che ai sistemi di guida autonoma o assistita. Sono questi degli investimenti essenziali per ridurre l’inquinamento e garantire maggiore sicurezza agli auto trasportatori”.

Antonio Peruzzi di Fita Cna
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