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Il maestro artigiano Aldo Cappetti lancia un appello ai giovani: “Coltivate il talento dentro l’impresa”

E’ un vero e proprio appello alle giovani generazioni quello lanciato in questi giorni da Aldo Cappetti, vice presidente di Cna Valdarno, da quarant’anni protagonista del comparto pelletteria e attivo nella Consulta Provinciale della Moda. “Coltivate il talento dentro l’impresa”, ha detto rivolgendosi ai ragazzi. Analizzando il rapporto tra le realtà economiche e produttive e i giovani, Cappetti ha infatti sottolineato alcune criticità. “Occorre che gli studenti siano più preparati all’ingresso in un’azienda, per essere formati e prendere coscienza dell’ambiente di lavoro – ha detto – . A noi imprenditori il compito di farli misurare con esperienze dirette sul campo, a contatto con la gestione quotidiana dell’impresa e delle lavorazioni: la chiave giusta per tramandare la passione artigianale”.
Nell’ultimo periodo si è fatto sempre più stretto il rapporto tra il mondo del lavoro, le associazioni di categoria come la Cna e la scuola per formare sempre più ragazzi. Non a caso Cappetti collabora per conto della Confederazione Nazionale Artigiani con alcuni istituti scolastici e tramite stage formativi all’interno della sua azienda insegna agli studenti come si diventa maestri artigiani. Il problema, come ha confermato Massimo Malvisi di Cna Valdarno è ormai noto: a molti giovani manca la qualificazione adeguata per poter entrare nel mondo del lavoro e il compito dell’associazione sarà sempre più quello di avvicinarsi al mondo giovanile, attraverso anche le esperienze di alternanza scuola-lavoro.
Un senso di responsabilità nei confronti delle generazioni che stanno per affacciarsi alle professioni. Altro aspetto da sottolineare: l’irrisorio numero di under 30 che decidono di diventare imprenditori artigiani. Sono molto pochi in Valdarno e il dato, come ha confermato Malvisi, non è significativo. La passione è sicuramente una molla importante che può spingere un giovane a fare il grande passo e l’esperienza di Cappetti, che lavora per committenti del calibro di Valentino Garavani, Versace e Alexander McQueen, può decisamente aiutare. “ A 68 anni – ha raccontato – , mi alzo alle 6 e alle 7.10 sono già in azienda. Sono io ad aprire la fabbrica e ad accendere le macchine. Sono innamorato del mio lavoro. Cerco di tenere in equilibrio il tempo per la famiglia e quello per l’azienda. Ho sempre bisogno di andare avanti, di inventare, di creare cose nuove, di sperimentare a fianco di giovani la creatività artigiana, di far toccare con mano la duttilità della pelle, di studiare con loro disegni e prototipi insegnando che l’imperfezione non è un difetto bensì il lato umano della bellezza”.

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