E’ un bilancio positivo quello tracciato dall’amministratore unico dell’Istituto Radiologico Valdarno Marco Tavanti a due mesi dall’entrata in funzione della nuova, moderna struttura, sorta nell’area a nord di San Giovanni. Un periodo complicato, in mezzo all’emergenza sanitaria, che non ha però impedito lo sviluppo dei servizi, grazie a macchinari di ultima generazione. Con un investimento di oltre oltre sette milioni, la maxi-struttura medica sorge nella zona di Sant’Andrea, dove si è insediata anche l’Abb. “Siamo partiti cercando di mantenere un impegno verso la popolazione, che era quello di essere sempre presenti e disponibili con risposte celeri – ha detto Tavanti – La pandemia ha cambiato decisamente il nostro modo di lavorare – ha aggiunto – Nella prima fase c’è stata una difficoltà oggettiva, legata all’accesso dei pazienti nella struttura. Problema che poi è stato risolto con i dispositivi di sicurezza. Siamo stati, credo, anche un bel supporto per la struttura pubblica. Anche ora, nella fase finale dell’emergenza sanitaria, eseguiamo tanti esami di controllo per le persone che hanno avuto il Covid”. L’Irv è convenzionato con il sistema sanitario nazionale.
“Mettiamo a disposizione le nostre attrezzature all’avanguardia. Abbiamo ecografi di ultima generazione, una risonanza magnetica ad alto campo, una tac. La Asl ci utilizza in base alle loro esigenze”, ha spiegato l’amministratore. “E’ stata insomma una bella scommessa – ha concluso – Siamo passati infatti in mezzo a mille difficoltà. La pandemia ci ha costretto a fermare i lavori. Era problematico anche reperire i materiali. Eravamo partiti con un progetto da eseguire in due anni, ce ne sono voluti quattro. Ma siamo contenti, perchè la risposta dei valdarnesi è stata importante”. Nel giro di un mese all’Istituto Radiologico Valdarno partirà un altro servizio: l’endoscopia digestiva con gastroscopia e colonscopia.

Marco Tavanti ai nostri microfoni