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Ospedale. D’Urso risponde a Chiassai: “il piano di riorganizzazione e ammodernamento è in via di definizione”

“Vorrei tranquillizzare la Sindaca Chiassai e l’intera comunità del Valdarno. La ripresa delle attività non poteva non iniziare dagli ospedali Covid. Quindi Arezzo e, tra poco, Grosseto. Un punto di partenza necessario e inevitabile perché queste sono state le strutture che più di altre hanno sostenuto il durissimo impatto dell’emergenza. E queste sono le strutture che devono essere adeguatamente implementate in vista di una possibile nuova tornata epidemica”.Lo ha detto il direttore generale della Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso in risposta alle critiche espresse da Silvia Chiassai Martini, che si è chiesta per quale motivo l’ospedale del Valdarno è stato tenuto fuori dai maxi investimenti sulla rete sanitaria aretina annunciati in questi giorni. “Affrontando il futuro del San Donato era poi non solo necessario ma anche giusto inserirlo nel contesto unitario della rete ospedaliera aretina che comprende anche le strutture di Bibbiena, Sansepolcro e Cortona – ha aggiunto D’Urso . Il prossimo progetto che presenteremo a breve sarà relativo a Grosseto, sempre in relazione al suo essere stato ospedale Covid”.
Il direttore generale ha poi affrontato il tema del Santa Maria alla Gruccia, annunciando che è all’interno dei programmi dell’azienda sanitaria. “Il suo piano di riorganizzazione e ammodernamento – ha detto – è in fase di definizione e sarà oggetto del confronto non solo con la Sindaca Chiassai ma con tutti i Sindaci del Valdarno e con la Conferenza. Alla Gruccia ci apprestiamo ad inaugurare la nuova Tac già operativa. E siamo consapevoli che il confronto con la Regione Toscana e con il Governo deve essere teso a reperire quelle risorse che insieme ai Sindaci valuteremo necessarie per il potenziamento dell’ospedale valdarnese”.

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