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“Preoccupante silenzio dalla Regione e dalla Asl”: Il Comitato e la Lista vogliono risposte sulla petizione per il Serristori

Sono passate due settimane da quando Il Comitato e La Lista Salvare il Serristori consegnarono oltre 6 mila firme di altrettanti cittadini a sostegno del Pronto Soccorso del Serristori. A tutt’oggi non sono arrivate risposte e quindi si esprime preoccupazione “per il silenzio da parte del Presidente della Regione Rossi, l’assessore Saccardi e dell’azienda Sanitaria in merito alla petizione.”
“A oggi – affermano- a quasi due settimane dalla consegna delle oltre 6000 firme dei cittadini del Valdarno contro il depotenziamento del Pronto Soccorso del presidio figlinese,nessuna Istituzione ci ha contattati, rendendo così preoccupante il silenzio che è calato sulla volontà espressa dai cittadini. Vogliamo ricordare che il loro dovere è quello di ascoltare i bisogni della comunità espressi in maniera pacifica e secondo quanto permesso dalla legge. Non contattando gli esponenti della Lista o del Comitato, escludono l’ascolto di oltre 6000 persone. Non abbiamo portato alla loro attenzione una necessità personale, bensì la richiesta di mettere a norma secondo la legge 51 voluta dalla regione Toscana nel 2009, il Pronto soccorso figlinese, ovvero renderlo sicuro, efficiente e in grado di rispondere alle urgenze del territorio come previsto dai Patti Territoriali del 2013.”
“Riteniamo ancora più grave che gli onorevoli eletti sul territorio- continuano il Comitato e la Lista Civica- non abbiano minimamente accolto la petizione, trincerandosi in un silenzio e in una omertà che sicuramente non li solleverà da eventuali loro responsabilità se la delibera dell’azienda sanitaria che toglie il chirurgo di guardia dalle ore 19:00, sarà attuata rendendo il pronto soccorso un semplice front-office dell’Osma.”
Da qui l’appello:”Ci rivolgiamo così anche a altre forze ed esponenti politici che vogliano ascoltare oltre 6000 cittadini e che ci possano aiutare a far sì che il nostro Ospedale possa avere un pronto soccorso a norma di legge ed evitare così che le urgenze siano trasferite direttamente a Ponte a Niccheri.”

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