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Presentato stamani il libro di Gianluca e Chiara Gioli: “in quei giorni abbiamo scritto un diario quotidiano”

“Avevamo l’esigenza di mettere in fila i ricordi di quei giorni terribili, ed entrambi abbiamo scritto un diario, raccontando giorno dopo giorno l’odissea che stavamo vivendo. Poi è nata l’idea di riportare tutto in un libro”. Lo hanno detto Gianluca e Chiara Gioli questa mattina, in occasione della presentazione del libro “Dopo il naufragio”, scritto da loro con la collaborazione dello scrittore valdarnese Filippo Boni. La storia dei loro genitori, Graziano e Patrizia, stroncati dal Covid un anno fa a venti giorni di distanza l’una dall’altro, ma anche quella di altre persone colpite da questa terribile pandemia e di chi combatte il virus in prima linea. Alla presentazione, svolta con modalità on line, sono intervenuti, oltre a Boni, anche i due sindaci di San Giovanni e Figline Incisa Valentina Vadi e Giulia Mugnai. I Gioli, infatti, risiedevano nella frazione figlinese del Porcellino, anche se vivevano a 360° la comunità sangiovannese.
“Volevamo da subito non dimenticare questa nostra vicenda – ha detto Gianluca -. Solo in questo modo avremmo potuto trasformare la tragedia in un ricordo sereno della nostra famiglia. Per questo abbiamo scritto giorno dopo giorno dei pensieri, una sorta di diario terapeutico. Avevamo necessità di parlare dei nostri genitori anche perchè non li abbiamo potuti nemmeno salutare. Non sono riuscito ad abbracciarli prima che salissero in ambulanza per il rischio contagio. E da quel momento non li abbiamo più visti. Desideravamo poi dire loro quanto sono stati importanti per me e mia sorella e ringraziarli per quello che hanno fatto per noi”. L’idea del libro è “partorita” l’estate scorsa. “Siamo andati nella casa al mare che babbo e mamma, come ogni anno, avevano prenotato per le vacanze – ha spiegato Gianluca – ed è nata la voglia di fare un passo successivo, di essere parte attiva, attraverso la nostra testimonianza, anche nel sensibilizzare le persone su un problema sanitario enorme. Di covid, come abbiamo visto, si può morire e i nostri comportamenti fanno la differenza. Grazie anche a Filippo per l’aiuto che ci ha dato”.
“Non abbiamo potuto partecipare nemmeno alla tumulazione perchè eravamo in quarantena – ha ricordato Chiara Gioli -. Il nostro desiderio era quindi quello di trovare un modo per salutare mamma e papà. Nella mia testa ho ripercorso quello che era successo e volevo consegnare una serie di memorie anche ai miei figli. Con il messaggio che il dolore si supera affrontandolo. Così – ha aggiunto – ho scritto anche io un diario e non sapevo che mio fratello stesse facendo la stessa cosa. Quando a fine estate mi ha telefonato per lanciare l’idea del libro ho detto subito di si, senza nemmeno farlo finire di parlare”. Chiara Gioli ha poi ringraziato la sindaca Vadi per la vicinanza e la prima cittadina di Figline Incisa Giulia Mugnai, per l’appoggio, anche logistico, che ha fornito durante le fasi della quarantena, dove lei e Gianluca erano rinchiusi nella casa del Porcellino. Un pensiero anche per la zia Rossana, sorella gemella della madre Patrizia. “Per noi è come una seconda mamma. In alcuni suoi atteggiamenti rivedo mia madre. E’ stata importante per la scrittura del libro” ha concluso, commossa, Chiara Gioli. I proventi del libro saranno destinati interamente all’acquisto del macchinario Hygienio per la Misericordia
della sezione San Giovanni Valdarno – Cavriglia. Hygienio è l’esclusivo sistema per la disinfezione rapida ed efficace dei mezzi di soccorso, fondamentale per l’igienizzazione dei mezzi soprattutto in un periodo di
emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo.

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