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“Riaprire il Pronto Soccorso di Figline H24”. Cobas, Calcit e Salvare il Serristori si appellano al Prefetto

Ripristinare urgentemente l’attività di Pronto Soccorso H24 del Serristori di Figline, in concomitanza con l’attenuazione dell’emergenza da Covid”. Questa la richiesta avanzata ufficialmente dal Calcit del Valdarno Fiorentino, dall’associazione “Salvare il Serristori e dai Cobas della Asl Toscana Centro, che hanno inviato una lettera alla dottoressa Guidi. Nella missiva è stato ricordato che, il 28 ottobre scorso, la Asl, per far fronte all’emergenza pandemica, decise di sospendere le attività di Pronto Soccorso al presidio ospedaliero figlinese, assicurando la popolazione e i Sindaci del Valdarno Fiorentino che le misure sarebbero state solo temporanee e che al termine della fase acuta la situazione sarebbe tornata alla normalità, con, tra l’altro, l’operatività del Ps 24 ore su 24 e l’arrivo, a Figline, di personale aggiuntivo.
“Nonostante l’emergenza pandemica sia in fase di superamento, testimonianza ne sono la riapertura della chirurgia generale del presidio 7 giorni su 7gg e la riconversione dei reparti di medicina alla loro funzione pre-covid, il Pronto Soccorso a tutt’oggi rimane immotivatamente chiuso, funzionando solo l’emergenza territoriale del 118 che allo stato attuale risulta sopperire con affanno alle richieste provenienti dai vari Comuni, località e frazioni montane e le cui funzioni comunque non possono essere sovrapponibili e sostituibili alle attività del Pronto Soccorso – hanno spiegato Calcit, Cobas e Salvare il Serristori -. Tale situazione di chiusura del PS H24 del presidio figlinese non può essere presa in carico nè da parte del DEA PS presidio ospedaliero Santa Maria Annunziata, né dal Pronto Soccorso della Gruccia, che fa parte della USL Toscana sud-est e con il quale non esiste nessun accordo istituzionale organizzativo della presa in carico degli utenti. Una situazione che continua a destare preoccupazione, allarme e enormi disagi da parte delle comunità del Valdarno Fiorentino per la persistente interruzione di un servizio pubblico essenziale nel campo dell’emergenza urgenza a cui spesso i cittadini si rivolgono anche con mezzi propri”.
E’ stato poi ricordato che l’ambito territoriale del Valdarno Fiorentino comprende i comuni di Figline Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno con una struttura residenziale complessa e articolata socialmente, economicamente e funzionalmente e si estende su oltre 273 kmq (di cui una grossa parte di frazioni e località sono a carattere montano), con una popolazione che si aggira sui 50.000 abitanti, con diffusi bisogni socio sanitari a cui vanno ad aggiungersi i grandi flussi turistici del periodo estivo e i problemi legati alla viabilità ordinaria e straordinaria per i lavori di potenziamento del tratto autostradale A1 per la realizzazione della 3a corsia, con chiusure temporanee e ricorrenti nel tratto tra Firenze sud e Incisa/Reggello, situazione che rende la mobilità congestionata, caotica e pericolosa.
“Ci rivolgiamo a lei, in qualità di rappresentante statale del governo territoriale, al fine di porre fine a questa situazione di forte pericolo di natura sanitaria, interruzione di pubblico servizio e per assicurare l’appropriatezza delle cure in modo efficace ed efficiente, con la riapertura immediata del Pronto Soccorso H24 del presidio ospedaliero Serristori, e gli accordi pregressi istituzionali in materia di diritto alla salute e organizzazione del servizio sanitario locale”, hanno concluso i firmatari rivolgendosi al Prefetto di Firenze.

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