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Rischio gelate notturne. I timori degli esperti del Lamma Toscana

“La settimana appena iniziata è influenzata da una circolazione piuttosto anomala per il periodo”. Questo quanto sottolineato oggi dagli esperti del Lamma Toscana. Il rinforzo di un robusto anticiclone di blocco sulla Scandinavia e sull’Europa nord-occidentale, infatti, favorisce forti scambi nord-sud, quella che si chiama una decisa meridianizzazione della circolazione, con masse d’aria artica che fino a giovedì-venerdì interesseranno l’Europa centrale e orientale.
Anche l’Italia è nel pieno dell’afflusso di queste correnti fredde dalla serata di lunedì. Le regioni più esposte sono quelle adriatiche e nord-orientali, ma è coinvolta anche la Toscana, in particolare le zone interne. La regione è interessata da isoterme intorno -3/-5°C a 850 hPa (1400-1500 metri di quota) con valori intorno allo zero intorno a 1000 metri di altitudine.
Oggi, martedì, le temperature si sono abbassate anche in pianura con valori massimi intorno a 12-13°C, più bassi nell’aretino, 9-11°C, mentre le minime si sono attestate intorno a 5-7°C dove soffiava il vento di Grecale, localmente intorno allo zero o addirittura al di sotto nelle zone più riparate. Rispetto alla media della prima decade di aprile le massime sono 5-7°C al di sotto, 2-3°C inferiori le minime.
L’elemento che desta la maggior attenzione è il rischio di gelate, che potrebbero interessare anche le zone pianeggianti in particolare nella notte tra mercoledì e giovedì, quando il cielo sereno, l’assenza di vento e la massa d’aria fredda presente a tutte le quote, potranno favorire la discesa delle temperature al di sotto dello zero su molte località.
Ingressi d’aria fredda tardivi sono tipici della stagione primaverile in quanto fase di transizione tra il semestre freddo e quello caldo. Tra aprile e maggio gli scambi meridiani (nord-sud) sono prevalenti e quindi ai primi flussi di calore possono corrispondere brevi ondate di freddo. In questo caso si ritiene che questo anomalo calo termico sia in parte conseguenza del riscaldamento stratosferico polare avvenuto a cavallo tra febbraio e marzo.

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