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San Giovanni. Il consiglio comunale, con il voto della maggioranza, dice no al Decreto Sicurezza del Governo.

Lunedì scorso il Consiglio Comunale di San Giovanni Valdarno ha approvato, con i voti della maggioranza, una mozione presentata dalla consigliera Chiara Gualdani, del gruppo Pd che ribadisce una forte contrarietà al decreto sicurezza del Governo e appoggia il ricorso presentato dalla Regione Toscana.
La mozione parte dalla consapevolezza che la negazione di alcuni diritti fondamentali della persona, l’accettazione che possano esserci livelli diversi di cittadinanza, l’impersonificazione del male nello straniero sono campanelli di allarme che non si possono ignorare.
“Siamo preoccupati per il clima di intolleranza, paura e indifferenza che in questi mesi è andato crescendo nella nostra società – ha spiegato il Pd – . Spesso viene detto che, prima di occuparci degli stranieri, dovremmo pensare ai nostri italiani, ai nostri poveri, ai nostri bambini. Noi già ci occupiamo anche di loro! E continueremo a farlo, perché siamo convinti che occupandosi degli uni non si trascurino né si abbandonino gli altri”.
Il Partito Democratico ha ricordato che a San Giovanni non c’è un’emergenza immigrazione e il decreto, così com’è, non può funzionare né sotto un profilo etico, né economico, né sotto quello del trattamento umano. “Si tratta infatti di una norma che nega a persone l’accesso a servizi essenziali, come la residenza, l’assistenza sanitaria e sociale, contraddicendo principi costituzionali – ha aggiunto la maggioranza -. Senza dimenticare l’abolizione della protezione umanitaria e la nuova ipotesi di detenzione amministrativa per i richiedenti asilo. Il decreto prevede un ampliamento della revoca della cittadinanza per i soli stranieri divenuti cittadini italiani, presenta profili di incostituzionalità e comprende una riforma del sistema di accoglienza incentivando i centri d’accoglienza straordinaria a discapito dei sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che invece erano il fulcro di accoglienza e integrazione nei territori”.
Il parlamentino sangiovannese ha quindi impegnato l’intero Consiglio Comunale a dare mandato al sindaco a ribadire con forza il supporto al percorso già avviato dalla Regione Toscana, che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale. “L’obiettivo – ha precisato il Pd – non è ignorare un fenomeno come quello dell’ immigrazione ma, al contrario, disporre di strumenti efficaci e praticabili e non norme che hanno un solo scopo propagandistico che non risolvono la questione del fenomeno migratorio, ma caricano sulle spalle dei sindaci di ulteriori problematiche che generano incertezze e insicurezza per tutti i cittadini”.
“La mozione purtroppo è stata approvata solo dalla maggioranza – ha sottolineato il Partito Democratico -. I Cinque Stelle di sono allontanati addirittura prima della lettura, il gruppo Cresce San Giovanni ha dichiarato che per temi di interesse nazionale loro non si esprimono a causa della pluralità della loro lista civica. Informiamo però che il decreto approvato non è solo di interesse nazionale ma ha forti ricadute anche sul locale: chissà se il governo vorrà prendersi la responsabilità delle migliaia di posti di lavoro che si perderanno in massima parte di giovani che operano ora nel sistema di accoglienza. Con dispiacere – ha concluso la maggioranza – anche il gruppo Per un’ altra San Giovanni si è astenuto in quanto non ha accettato di ideologizzare la tematica, ribadendo l’importanza di rimandare la questione ai rappresentanti dei vari gruppi in Parlamento. Forse il gruppo non sa che il Governo ha avuto un atteggiamento di completa mancanza di interlocuzione con gli attori della società civile e istituzionale e nessuna delle numerosissime richieste di emendamento presentate sono state accolte”.

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