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Stamani sciopero davanti all’Abb di San Giovanni. “Incomprensibile il no dell’azienda agli ammortizzatori sociali”

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Chiedono di utilizzare gli ammortizzatori sociali per una crisi definita temporanea. Una richiesta a cui l’azienda, per adesso, ha risposto picche. Per questo stamani, davanti ai cancelli dell’Abb E-Mobility di San Giovanni si sono tenute due ore di sciopero, per porre all’attenzione una serie di criticità che devono essere affrontate. “Abbiamo avuto una serie di incontri con l’azienda e la dirigenza. Ci hanno  manifestato una situazione di crisi legata ad una flessione in  negativo degli ordinativi. Per cui il gruppo ABB E- Mobility ha annunciato che porterà avanti una riorganizzazione che avrà un impatto sull’occupazione”. Queste le parole di Ilaria Paaoletti, della Fim Cisl, presente assieme alle altre organizzazioni sindacali, Fiom Cgil e Fim Uilm, ai lavoratori e a rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi. Gli impatti saranno sulle figure apicali e ci sarà un cambio di strategia industriale. “Ci hanno annunciato una rescissione di tutti i contratti di somministrazione che oggi sono all’interno dell’azienda. Parliamo di 150 persone – ha detto Paoletti – La prima settimana di novembre si saprà poi se questa riorganizzazione avrà un  impatto anche per i dipendenti diretti”.

La richiesta dei sindacati è chiara. “Siccome si parla di una crisi temporanea,  la cosa più logica è quella di potenziare gli ammortizzatori sociali e l’azienda su questo non ci sente. Chiediamo quindi un tavolo di confronto”.  “Nell’ultimo incontro è venuta fuori una prospettiva improponibile, visto che si sta parlando di Abb E-Mobility – ha aggiunto Federica Montaghi della Uil Uilm – Un’azienda che dovrebbe essere fondamentale per i lavoratori del bacino valdarnese. Invece ci ritroviamo qua fuori perché ci sono state delle mancanze. Alcuni  lavoratori somministrati sono già andati via, altri 60/70 se ne andranno il prossimo anno. Inoltre l’azienda ha previsto  una riorganizzazione strutturale che prevede ulteriori uscite in una percentuale che da va dal 10% al 15%”.

“Abbiamo avuto dei segnali di allarme che non ci potevamo permettere di ignorare – ha spiegato Antonio Fascetto della Fiom Cgil – A fronte di un’annata veramente importante, quella del 2022,  a livello di ordinativi, nel corso del 2023 il trend è decisamente cambiato a causa di una serie di fattori negativi che hanno inciso pesantemente. E entro il 2024 ci sarà una progressiva dismissione di tutti i contratti in scadenza. C’è stata una risposta molto forte da parte della maestraze, che stamani sono numerosi davanti ai cancelli dell’Abb. Questa è una situazione che non possiamo tollerare”.

Era presente alla manifestazione anche il sindaco Valentina Vadi. Dopo aver espresso solidarietà ai lavoratori, ha annunciato di aver avuto un colloquio con l’azienda. “Ho chiesto rassicurazioni su questo sito – ha detto – . Rassicurazioni che ho avuto, non solamente sulla stratetigità di questo stabilimento, ma anche sugli investimenti. Però in questo momento sostengo la richiesta dei sindacati di chiedere gli ammortizzatori sociali e ritengo non comprensibile i motivi per cui l’azienda non vuole accedervi. Continuerò a monitorare la situazione perchè Abb su San Giovanni è una impresa strategica, ma deve garantire l’occupabilità e l’occupazione”.

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