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Sauro Testi e la sua esperienza alla Caritas come obiettore di coscienza. “Mi ha aperto un mondo. E il mio partito non era d’accordo”

In questo 2022 ricorrono i 50 anni dall’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare. E tra coloro che decisero di aderire al cosiddetto “servizio civile alternativo”, nel caso specifico con la Caritas di Arezzo, c’erano cinque giovani provenienti dal mondo cattolico tra cui Gianfranco Donato, attuale presidente di Banca Valdarno, che in questi giorni ha lanciato un appello, chiamando a raccolta chi, negli anni ottanta, visse quella meravigliosa esperienza. Solo con la Caritas, in provincia di Arezzo, erano 650 e molti provenivano da Valdarno. Tra loro un giovanissimo Sauro Testi, che per anni ha ricoperto la carica di sindaco di Bucine.  Nel 1984 Testi aveva già iniziato a lavorare per un progetto con l’Arci, l’Università di Pisa e la Sorbona di Parigi. Ma doveva partire per il militare e fu proprio in quell’occasione che seppe della possibilità di svolgere servizio civile. “Io feci domanda e dopo una decina di mesi mi assegnarono alla Caritas di Arezzo. Io che avevo una militanza pacifista e comunista”. Si aprì un mondo per questo ragazzo, che all’epoca aveva 21 anni. E non mancarono soprese positive e negative, come ci ha raccontato lui stesso.

 

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