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Valdarno: mondo dell’arte in lutto per la scomparsa dello scultore Massimo Sacconi

Lutto nel mondo dell’arte valdarnese. E’ scomparso Massimo Sacconi, scultore nato a San Giovanni Valdarno nel 1945, ma montevarchino d’adozione. E varie volte aveva collaborato con il Comune di Montevarchi. L’ultima tra il novembre 2012 e il gennaio 2013, con la mostra al Cassero per la Scultura dal titolo “Massimo Sacconi. L’urlo muto della coscienza”, all’interno della rassegna “Contemporaneamente… al Cassero!Suggestioni, poetiche, linguaggi e approfondimenti sulla scultura italiana contemporanea”, realizzata con finanziamenti della Regione Toscana. Otto sue opere furono poste in dialogo con quelle della collezione permanente del museo civico.
Sacconi prediligeva il gesso alabastrino per le sue sculture e in quell’occasione si soffermò sulla figura femminile, sulla sua capacità di accoglienza e di dare vita.
L’amministrazione comunale montevarchina, nell’esprimere ai familiari la propria partecipazione al lutto, ricorda l’artista con le parole dell’allora Direttore del Cassero Alfonso Panzetta: “La particolarità della ricerca artistica di Sacconi è quella di comunicare con forza la perdita dei valori di riferimento dell’uomo contemporaneo. Una poetica amplificata dalla sua singolare sintassi plastica di “figurazione astratta” dove nulla è naturalistico, ma tutto naturalmente significante”.
Da citare nel lungo percorso artistico l’omaggio che gli rese nel 2008 la Regione Toscana, per la quale ha realizzato il grande monumento alle Morti Bianche collocato nel giardino di Palazzo Panciatichi a Firenze.

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