Il ragazzo umbro che giocava guardando le stelle…fa 70! Un numero che fa effetto per quello che, al netto di qualche ultima polemica di troppo, rimane per il popolo viola l’unico “10”, ovvero molto più di un semplice calciatore. 429 presenze con la Fiorentina dal 1972 al 1987, fedelissimo alla causa come sovente accadeva nel calcio di allora, liberato da procuratori e millantatori. Nato milanista e “riveriano”, si racconta che la prima volta a San Siro difronte al suo idolo dovette intervenire “Picchio” De Sisti per scrollarlo dicendogli: “Guarda…che la partita è incominciata….”.

Antonio dipingeva in campo, capelli al vento e testa sempre alta, il suo calcio era gioia pura per gli esteti. Con la maglia viola addosso ha rischiato persino la vita, brividi freddi sulla schiena ricordando ancora quel terribile impatto con il portiere genoano Martina e la corsa drammatica in ospedale con una intera città, e non solo, a trattenere il fiato. Il suo titolo più importante fuori da Firenze il mondiale spagnolo del 1982 con gli azzurri di Bearzot e anche qui un prezzo duro da pagare: la finale vista in tribuna a causa di un infortunio… Oggi i 70 anni di Giancarlo sono un ripasso della nostra vita, prescindendo dalla passione sportiva di ognuno di noi. I vecchi ultras della Fiesole lo festeggeranno nei lungarni, dimenticando le ultime polemiche e tutto il resto. Perché per Firenze Antognoni resta Antognoni!