Non sapevamo che il nuovo e accattivante Viola Park di Bagno a Ripoli fosse come il castello dell’innominato coi suoi bravi manzoniani davanti ai cancelli a smistare il traffico a seconda del gradimento. Ed invece dobbiamo ricrederci dopo ciò che è successo ieri ad un collega giornalista, bruscamente allontanato dal direttore generale viola e dal solerte addetto stampa del club come persona “non gradita”. E tutto questo nonostante avesse acquisito un regolare biglietto di ingresso al posto del normale accredito.

Purtroppo molte, troppe persone, quando acquisiscono una società di calcio credono di diventarne automaticamente i padroni alla stregua di qualsiasi azienda normale che produce batterie per auto o mobili. Ma state tranquilli, questo giochino del gradimento, spesso subordinato al sentirsi dire o meno…come sono bello, come sono bravo…succede un po’ ovunque, dalla massima serie fino alle nostre latitudini e qui potrei ricordare tanti esempi accaduti anche in città vicine.

Il giornalista “sgradito” per un articolo o un commento peraltro quasi sempre legittimo, è un frenetico…”must” di questa società del pallone, un giochino al quale purtroppo si prestano troppe volte e senza alcuna personalità addetti stampa che dovrebbero conoscere la parola “libertà” ed il mestiere stesso. Un giorno il grande presidente dell’Inter Massimo Moratti, figlio di cotanto padre, ebbe a dire come i dirigenti delle squadre di calcio in fondo non sono che il braccio operativo di migliaia e migliaia di appassionati, i veri padroni delle società stesse. Ma, a quanto pare, troppo spesso ce ne dimentichiamo in barba ad ogni elementare concetto di critica e del buon vivere.

A volte poi, diciamocelo francamente, manca anche una doverosa solidarietà e presa di posizione fra colleghi. Mi piacerebbe che da qualsiasi microfono venga la prima domanda da fare al direttore della Fiorentina fosse: “perché è stato allontanato il giornalista?” Prima di parlare di partite e giocatori.