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Auguri Bonimba, mito dell’Inter e del calcio italiano…

“Non ci saranno più le rovesciate di Bonimba”, dice Stefano Accorsi dai microfoni di Radio Freccia, il film di Luciano Ligabue che alla sua Inter del resto ha regalato altre cento e belle parole…Eh sì, perché il mantovano Roberto Boninsegna, che taglia ora il traguardo degli 80, ha davvero rappresentato ciò che di meglio può avere un centravanti di calcio: coraggio, cattiveria agonistica, doti acrobatiche non comuni, senso della rete. L’icona del “bomber” per eccellenza, i suoi goals al Foggia nel giorno dello scudetto del 1971 in rovesciata e quello di testa al Napoli fra le gambe del difensore Panzanato sono fotografie immortali per tutto il popolo neroazzurro ma non solo.

Ma “Bonimba” (nomignolo dovuto al grande Gianni Brera, una sorta di unione fra il nano Bagonghi del circo e la potenza espressa dal calciatore in campo) ha lasciato segni anche a Cagliari insieme a Gigi Riva e nella nazionale messicana giunta ad un passo dal titolo mondiale. E, persino nella rivale Juventus, dove lui mai sarebbe voluto andare. Ma a quel tempo i calciatori non decidevano il proprio destino e così Roberto fu bianconero. Questa cosa la prese come una coltellata alle proprie spalle inflittagli dal presidente Fraizzoli e forse con lo zampino dello stesso Mazzola.

La prima volta che si trovò di fronte la sua amatissima Inter gli rifilò due goals, come un amante tradito. Lo marcava un certo Guida, anagramma di…Giuda. Negli anni 70 Alfredo Pigna per la domenica sportiva seguì la giornata di riposo del calciatore.
Attimi di vita semplice: Mantova stupenda con le sue brume invernali, la pesca sul Mincio, i genitori orgogliosi di quel loro figlio unico. E la giovane fidanzata, bellissima e dal nome improponibile, “Brunilde” detta “Ilde” e, che pare voler nascondersi dietro la telecamera.

Boninsegna, che nella vita si è sempre distinto anche per il coraggio delle proprie idee e per tante altre cose ancora è stato, per chi scrive, il più forte centravanti italiano prodotto dal nostro calcio insieme a Silvio Piola. E lo dico io che tante volte l’ho dovuto purtroppo subire da…avversario Cento di questi giorni caro Bonimba!

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