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100 anni in amaranto. Buon compleanno Arezzo!

La sconfitta di ieri subita ad opera della Carrarese ha inevitabilmente un po’ guastato la festa del centenario dell’Arezzo, in programma a partire dalle 19 di stasera allo stadio comunale, con apertura, per il momento, della sola tribuna coperta. Sfileranno sul palco giocatori, tecnici e dirigenti di ieri e di oggi in un revival che farà versare più di una lacrima di commozione ai vecchi tifosi

Nel 1921 si ebbe la fondazione, con maglie giallo nere, ma solo il 12 marzo 1923 arrivò…la domanda di affiliazione alla F.I.G.C. Armando Nardi è il primo presidente del club. Nel 1931-32 in prima divisione compare il nome Arezzo,e arriva anche la maglia amaranto. Serie D e serie C accompagnano la squadra per un trentennio, le gare casalinghe si giocano al vecchio stadio Mancini, dall’altra parte della stazione ferroviaria. Il 24 settembre contro lo Spezia si inaugura invece il nuovo stadio mentre dall’Udinese arriva Innocente Meroi, forse il più amato e discusso attaccante amaranto di ogni tempo.

Al termine della stagione 1965-66 arriva la prima promozione in serie C con la guida tecnica di Cesare Meucci. Dura il breve spazio di un campionato l’avventura fra i cadetti con la seconda categoria calcistica riconquistata nel 1969 con Omero Tognon in panchina e la presidenza Golia. Sei stagioni in serie B con il settimo posto del 1970-71 ed il famoso 4-0 televisivo al Mantova capolista con doppietta di Camozzi e goal di Farina e Mauro Benvenuto. In questo campionato fa il suo esordio in prima squadra un ragazzone ancora un po’ acerbo ma destinato ad una grande carriera, viene da Subiaco si chiama Francesco “Ciccio” Graziani.

È del 1981-82 la terza promozione in B, presidente Narciso Terziani e Antonio Angelillo allenatore. Il quinto posto in B del 1984 resta a tutt’oggi il miglior risultato sportivo mai raggiunto, con la squadra arrivata a 5 punti dalla promozione in A. Come per ogni società che si rispetti anche il club amaranto passa poi da un primo fallimento nel 1992, affidando la rinascita proprio a Graziani, personaggio carismatico. Con Serse Cosmi si torna prima in C2 poi in C1 dopo lo spareggio contro lo Spezia a Pistoia, goal partita di Campanile nei tempi supplementari. Con Mario Somma in panchina e Piero Mancini nella stanza dei bottoni arriva invece la quarta e per adesso ultima promozione in serie B. Transitano da Arezzo tecnici come Gustinetti, Sarri, Conte, fino alla nuova retrocessione al termine della stagione 2006-2007, quella della Juventus in serie B dopo calciopoli. Ed è ancora altalena fra serie C e D con l’onta di un nuovo fallimento e una risalita non certo facile verso i livelli che più competono al blasone, anche perché la città ha perso quella forza propulsiva degli anni 80.

Hanno attraversato il pianeta del “cavallino rampante” personaggi indimenticabili, dirigenti, tecnici e calciatori in ogni epoca. Se devo scegliere un calciatore, così su due piedi dico “Menchino Neri” per la sua classe e la sua aretinità, indimenticabile la rovesciata e poi le lacrime sotto la curva al Campobasso. Ci sono state squadre anche migliori forse, ma la mia mente di ragazzo non può non ricordare una formazione recitata al tempo…come un ritornello: Nardin, Vezzoso e Vergani, Camozzi, Parolini e Tonani, Galuppi, Pupo, Benvenuto, Farina ed Incerti. Stefano Butti con 302 presenze è il giocatore che ha vestito più di ogni altro la maglia amaranto, Aldo Pignattelli il bomber con 72 segnature davanti al grande Meroi. Mille di questi giorni…Arezzo!

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