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Aggressioni in ospedale. La Gruccia al primo posto nella provincia di Arezzo, ma solo perché si denuncia di più

Un fenomeno sempre stato presente, quello delle aggressioni a medici, infermieri e personale sanitario, ma che è sempre di più in aumento. Questa mattina La Nazione riportava che in provincia di Arezzo nei soli mesi da gennaio a luglio, le aggressioni (fisiche, ma soprattutto verbali) nei confronti dei medici sono aumentate del +15% rispetto a tutto il 2022 ed il presidio ospedaliero della Gruccia è quello con il numero più alto (43).
Una spiegazione? Abbiamo parlato con il Responsabile del Pronto Soccorso, il Dottor Simone Nocentini, con la Responsabile infermieristica emergenza e urgenza d’area Valdarno Paola Neri e con il Coordinatore infermieristico del PS Claudio Cullurà che ci hanno spiegato il perché di un numero così alto.
“Questi episodi – commenta il Dottor Simone Nocentini, Responsabile del PS – sono all’ordine del giorno e così è sempre stato, anche se propriamente si parla per lo più di aggressioni verbali e non di tipo fisico. Il personale della Gruccia è molto formato, attento e sensibile a tale fenomeno e perciò da noi le segnalazioni sono più alte”.
Non c’è allarmismo tra gli addetti ai lavori dunque e anche se tali episodi vanno comunque combattuti, non siamo di fronte ad una situazione di pericolo estremo per infermieri e medici.
Inoltre gli operatori sanitari sanno fare rete ed hanno a disposizione due strumenti per denunciare: gruppi whatsapp dedicati per un’allerta immediata ed un apposito portale web. Altro aspetto è poi la stretta collaborazione con guardie giurate e forze dell’ordine, pronte sempre ad intervenire in caso di necessità.

“A volte capita che le persone si pongano con atteggiamenti aggressivi, sia i pazienti che i parenti, per lo più – continua Paola Neri, Responsabile infermieristica emergenza e urgenza – per le attese che possono capitare al pronto soccorso. Starebbe anche alla cultura dei cittadini, non si può avere tutto subito e soprattutto ci sono dei codici che devono essere rispettati”.
Ecco infatti che si apre un altro tema, quello degli accessi “immotivati” al PS. Risulta infatti che gli “aggressori” siano solitamente coloro che vengono registrati con i codici minori, pretendendo di passare avanti a pazienti più gravi.
Dunque più accessi, più aggressioni, ma anche più segnalazioni, proprio per via della crescente attenzione sul fenomeno. Ecco spiegato il perché di tali numeri elevati.
“Su questo tema – il commento della Direttrice sanitaria della Asl Simona Dei – la nostra priorità sarà sempre e comunque la sicurezza dei nostri operatori sul loro luogo di lavoro. Il fenomeno sta crescendo perché se ne sta parlando, ma anche per l’attenzione che abbiamo chiesto nelle denunce”.

L’aumento delle aggressioni verbali e, in alcuni casi, fisiche nei confronti del personale medico e infermieristico nel presidio ospedaliero della Gruccia, in provincia di Arezzo e in tutta Italia è dunque un fenomeno che richiede attenzione e intervento. Tuttavia, come sottolineato dai professionisti, non si tratta di una situazione di pericolo estremo, ma piuttosto di una sfida che richiede una risposta congiunta da parte della comunità sanitaria e della società nel suo complesso.
Il fatto che si stia parlando sempre di più di questo fenomeno indica un crescente grado di consapevolezza e un impegno per garantire la sicurezza degli operatori sanitari sul luogo di lavoro. La collaborazione tra il personale medico, le autorità e la comunità è essenziale per affrontare efficacemente questa sfida in continua crescita.

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