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La Caritas: “Aumentati del 30% i nuovi poveri che si sono rivolti a noi”. Ma crescono anche i volontari

Se già prima l’attività della Caritas era costante e intensa, la pandemia ha incrementato il fenomeno e le persone bisognose sono aumentate. Ce lo ha raccontato Massimo Forti, direttore della Caritas Diocesana di Fiesole, che copre il Valdarno, la Valdisieve e si spinge anche fino a Radda e Gaiole in Chianti, in provincia di Siena. Le case famiglia sparse per il territorio sono tre: quella della Parrocchia del Giglio a Montevarchi, la Casa Visitazione a Pian di Scò, che si dedica in particolar modo all’accoglienza di mamme in difficoltà con i loro figli minori, e Casa Betlemme sempre a Montevarchi, che fornisce assistenza alle persone adulte in situazioni di solitudine, dove ci sono ancora posti disponibili.

“La Caritas è uno strumento pastorale della Chiesa Cattolica che mira a promuovere la carità in tutte le sue espressioni. Abbiamo quindi una funzione pedagogica, vogliamo far crescere le persone e farle uscire da una situazione di sofferenza. – afferma Forti – L’amore cristiano non può essere solo un sentimento o uno stile, ma deve tradursi in azioni concrete, che nel nostro caso sono principalmente il fornire alimenti e alloggi a chi ne ha bisogno, ma anche altri tipi di assistenza”.

“Con la pandemia abbiamo visto aumentare di circa il 30% le persone che hanno bisogno di noi. – continua – Basti pensare a chi versava in condizioni di lavoro precarie, o a chi ha visto la propria attività lavorativa fermarsi. C’è stato allo stesso tempo un aumento dei volontari e dello spirito di solidarietà da parte della comunità parrocchiale. Possiamo dire che nella difficoltà ci siamo quasi rafforzati, perché abbiamo si dovuto lasciare a casa volontari anziani per preservare la loro salute, ma abbiamo anche ricevuto l’aiuto di molte persone giovani che sono entrate per la prima volta in questo mondo. Oltre agli aiuti ‘in campo’ abbiamo ricevuto anche un sacco di donazioni di generi alimentari o addirittura in denaro, in quantità maggiori rispetto alla normalità. Sembra che la pandemia abbia risvegliato lo spirito di solidarietà delle persone, e questo è bello”.

Le condizioni di lavoro sono cambiate ma, come detto, la Caritas non si è fermata: “Durante i periodi di chiusura abbiamo dovuto reinventare la nostra attività, fornendo il servizio alimentare a domicilio e non più in parrocchia. Sono molte le associazioni che ci hanno dato una mano, come la Misericordia, la Croce Rossa, la Croce Azzurra, l’Auser e altre. Finora siamo riusciti a rispettare le regole e nessuno dei nostri volontari si è contagiato”.

Le iscrizioni al bando di servizio civile regionale che vede tra i proponenti Caritas Toscana si concluderanno il 28 maggio alle ore 14. I posti a disposizione sono nove, sparsi nelle sette sedi , di cui una ad Arezzo e sei in Valdarno, indicate nel volantino. Il link per procedere alla richiesta è https://servizi.toscana.it/sis/DASC/#/. L’ente proponente è Caritas Toscana, il progetto di riferimento è “Arezzo Fiesole 2018”

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