Cerca
Close this search box.

La coppia di Cavriglia che aspetta da anni il bimbo cinese adottato: “Non ci rinunceremo per nessun motivo al mondo”

«Simone è nostro figlio e non ci rinunceremo per nessun motivo al mondo. Aspetteremo tutto il tempo che occorre». Francesco Zangrillo ha la voce rotta dall’emozione nel raccontare l’impasse di un percorso di adozione pieno di ostacoli, di lunghe attese e speranze poi disilluse, di un silenzio spesso assordante delle istituzioni. Nella casa di Cavriglia, già pronta da anni ad accogliere il bimbo cinese attualmente in un istituto a 7.500 chilometri di distanza, continua ad aspettare insieme alla moglie Monica Maffei la fine di un calvario logorante.

Nel 2020 i coniugi stavano già pregustando l’epilogo felice dell’iter adottivo internazionale, ma la pandemia e la chiusura totale dei confini bloccò tutto. Nel gennaio scorso la riapertura delle frontiere cinesi faceva confidare in uno sbocco positivo e invece siamo ancora in stallo. Così anche quest’anno Simone, conosciuto online quando aveva 7 anni e 10 mesi, festeggerà il suo dodicesimo compleanno il 25 dicembre, senza le persone che nei video chiamava già mamma e babbo. Ma ad accrescere l’angoscia dei genitori adottivi valdarnesi c’è dell’altro.

«Da più di un anno – riprende Zangrillo – non riceviamo notizie dalla struttura in cui si trova. Nei primi tempi arrivava un flusso importante di lettere e filmati e lo abbiamo visto crescere da lontano. Ora le cose sono peggiorate e le autorità competenti non danno risposte. Anche stavolta non sarà possibile recapitare regali a Simone. Gli istituti cinesi rifiutano qualsiasi pacco dono per tutti i bimbi, forse per non destabilizzarli. Abbiamo realizzato un filmato con scene quotidiane, la mamma che prepara la torta con le candeline e la sistemazione degli addobbi natalizi. Cerchiamo di fargli sentire che è sempre nei nostri cuori e confidiamo che qualcuno possa tradurgli quei messaggi di amore, affetto e speranza».

Ad oggi sono 27 in Italia i nuclei familiari nella stessa situazione dei coniugi cavrigliesi dopo che una famiglia è riuscita a ottenere il via libera ed è già a destinazione e un’altra dovrebbe partire a breve. Uno spiraglio decisivo? «Fare previsioni è complicato in quanto la Cina ha messo in un calderone unico coppie italiane, statunitensi, francesi e spagnole, iniziando a convocare da giugno quelle con le pratiche adottive in stato avanzato a gruppi di 7 al mese. È un rebus capire quando toccherà a noi, a primavera a voler essere ottimisti. Si sa solo che hanno iniziato a chiamare senza dirci niente. Per deduzione, confrontandoci con le coppie di altri Paesi, crediamo si stia procedendo in ordine cronologico secondo gli abbinamenti originari. Dovremmo essere i settimi o gli ottavi in lista, ma ogni calcolo è aleatorio».

Articoli correlati