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Multiutility: Cgil e Comitati bocciano la quotazione in Borsa e chiedono un percorso partecipato

Incontro tra il segretario toscano della Cgil Rossano Rossi e i rappresentanti del Coordinamento regionale Comitati e associazioni No Multiutility, di cui fanno parte alcuni movimenti del Valdarno aretino e fiorentino. Si è tenuto nella sede fiorentina del sindacato e Rossi ha ribadito la contrarietà della Cgil alla quotazione in Borsa della neonata Multiutility, la società che riunisce le attuali realtà di diritto privato, ma a capitale interamente pubblico o misto, che svolgono servizi relativi al ciclo delle acque, dalla sorgente alla depurazione, dei rifiuti urbani e della distribuzione di energia (gas ed elettricità), sottolineando l’importanza di un processo realmente partecipato.

Se da una parte i vertici della Multiutility, ritengono di superare l’attuale forma di gestione dei servizi pubblici toscani prospettando un salto su scala industriale per arrivare a una riduzione delle tariffe attraverso la quotazione in borsa, dall’altra il segretario regionale Cgil, disponibile a garantire un confronto proficuo e costante sullo sviluppo e il consolidamento dell’iniziativa, si è detto concorde con le Associazioni di Cittadini nel ritenere la quotazione in borsa un serio pericolo per la tutela dei beni comuni, delle condizioni dei lavoratori, per il contenimento delle tariffe e il ripristino del controllo pubblico.
La quotidiana presenza sui territori degli abitanti si traduce nella valenza delle osservazioni riportate al tavolo di discussione, attraverso contributi rilevanti per l’analisi del sistema industriale di gestione all’interno di un percorso di partecipazione piu ampio. Questo l’intento con il quale sindacato e associazioni continueranno il loro percorso verso la realizzazione di un modello gestionale che tenga conto dei principi di salvaguardia delle risorse, delle maestranze del comparto, dell’equità per la soddisfazione dei bisogni dei comuni serviti e per la maggiore economicità tariffaria in favore degli utenti.
E a questi ultimi si rivolgono associazioni e Cgil con l’invito a partecipare alle iniziative programmate per contribuire alla nascita di una società completamente pubblica, al servizio della popolazione e rispettosa di chi lavora.
Rimarcato infine il “no” alla quotazione in Borsa e il “si” ad una reale pubblicizzazione di tutti i servizi essenziali, a partire dall’acqua, nel vero rispetto del parere dei cittadini espresso con il referendum.

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