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Treni. A gennaio indice di puntualità migliore, ma i disagi restano

Continuano i disagi dei viaggiatori nella tratta ferroviaria valdarnese, anche se, nel mese di gennaio, l’indice di puntualità è salito rispetto ai mesi precedenti. Nuove segnalazioni, come spesso accade in questi casi, sul profilo Facebook “Comitato Pendolari Valdarno Direttissima”. Ieri  un utente ha raccontato che il treno 4079 si è fermato a San Giovanni per un guasto alle 14,46. “Ci hanno fatto scendere per prendere un altro convoglio. Ma dopo che eravamo tutti scesi, è ripartito alle 15,25 senza che nessuno ci abbia comunicato niente!”. In base alla testimonianza, il convoglio su cui erano saliti i viaggiatori, diretto ad Arezzo, si è poi fermato a Montevarchi e le persone sono state fatte risalire nel 4079. “Morale della favola, si è accumulato un ritardo di 60 minuti”, ha tuonato l’utente. Anche stamani è stato segnalato un treno fermo a Figline – il 4070 – per un guasto agli apparati di sicurezza.

 

 

A gennaio, in base agli ultimi dati disponibili,  i treni diretti a Firenze e Arezzo sono stati più affidabili, anche se di pochissimo, rispetto ai mesi precedenti, e non è scattato il bonus. L’indice di puntualità è stato infatti del 98,14%. Intanto il comitato pendolari chiede alla Regione di essere presente quando ci sarà l’incontro tra i sindaci, Rfi e Trenitalia. “Siamo stati fortunati, ma finché ci sono i ritardi, c’è speranza di altri bonus futuri”, ha detto ironicamente il portavoce Maurizio Da Re, che ha ricordato come gli ultimi mesi siano stati a dir poco complicati per chi deve salire sui convogli. Gli indici di puntualità a novembre sono stati del 77,1% e a dicembre del 68,6%.“Questo significa che oltre un terzo dei treni in questo periodo ha registrato, quotidianamente, un ritardo superiore ai 5 minuti.  A ciò si aggiunge il fenomeno della soppressione dei treni. A novembre sono stati 135 i convogli soppressi e 109 a dicembre. La situazione è migliorata a gennaio. Sulle azioni da intraprendere, Da Re è però chiaro. “Non è certo una soluzione quella di dirottare il traffico ferroviario sulla linea lenta”, ha aggiunto. Regione e Trenitalia hanno sottoscritto un piano per il raggiungimento degli obiettivi regolatori che prevede, proprio entro i primi cinque anni, il raggiungimento di determinati standard.

Il servizio, nell’ultimo anno e mezzo, non è di certo migliorato e sono ormai quotidiane le segnalazioni e le lamentele per i disservizi subiti dai cittadini. Per questo, la conferenza dei sindaci del Valdarno, il 16 gennaio scorso, ha avuto un incontro con l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. I primi cittadini hanno ricordato che agli utenti che viaggiano sui treni devono essere garantiti gli standard di qualità che meritano, anche perché ad ogni ritardo aumentano i disagi e il malcontento di chi è costretto a pagare un servizio che, nella pratica, non è mai quello proposto e venduto sulla carta. Studenti e lavoratori sono costretti a cambiare le loro abitudini di vita a causa dei disservizi. Nel mirino anche la comunicazione da parte del gestore quando si verificano problemi, che è spesso carente, non comprensibile e, molte volte, non corrispondente alla reale situazione.  Sulla stessa lunghezza d’onda il comitato pendolari. Maurizio Da Re, tra l’altro, ha manifestato più di un dubbio sul fatto che i lavori dell’alta velocità a Firenze e la realizzazione del tunnel sotterraneo possano risolvere i disagi dei viaggiatori. Ha infatti spiegato che i problemi dell’interferenza con Italo e Frecciarossa si registrano in altri tratti, a Firenze Rovezzano e a Figline  e l’unica soluzione potrebbe essere il raddoppio della Direttissima. Una proposta che, come ha ricordato il portavoce,  fece, alcuni anni fa, anche l’allora assessore regionale Vincenzo Ceccarelli.

 

 

 

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