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Valentina Vadi incontra la Asl: “troppe criticità in molti reparti dell’ospedale della Gruccia. Bisogna intervenire”

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Dopo la nomina a Presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno, avvenuta lo scorso 13 giugno, come da propria competenza, Valentina Vadi ha iniziato ad occuparsi in via prioritaria della situazione dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, cercando di mettere in luce le criticità che affliggono il presidio ospedaliero valdarnese.
“L’ospedale della Gruccia – ha commentato questa mattina Vadi – deve essere messo nelle condizioni di erogare e garantire ai cittadini livelli di servizi e di assistenza di base di qualità, in un contesto generale di crescita della richiesta di prestazioni sanitarie ed ospedaliere”. Difatti oggi, dopo vent’anni, l’ospedale del Valdarno registra un bacino di utenza di oltre 100 mila persone che sta crescendo sempre di più anche a seguito della chiusura del pronto soccorso Serristori di Figline Valdarno.
“L’ospedale di Santa Maria alla Gruccia ha operatori preparati e motivati, oltre che una storia ventennale alle spalle, ma in questa fase – ha continuato il Presidente della Conferenza – presenta delle criticità a causa della carenza di personale in diversi reparti. È necessario ed urgente che l’Azienda sanitaria, con segnali forti dia risposte concrete soprattutto in termini di personale”.

“L’ospedale della Gruccia deve avere personale, risorse tecnologiche e ambienti adeguati per rispondere ai bisogni di salute del territorio. Negli ultimi tempi, per motivazioni diverse, si è innescata una tendenza che ha portato questo ospedale a scontare, in termini di risorse umane e tecnologiche, un ritardo difficile da comprendere”.
Qualche giorno fa, proprio in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino, Valentina Vadi ha tenuto un incontro con il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud Est Antonio D’Urso e con il direttore sanitario Simona Dei, durante il quale, oltre a ribadire queste considerazioni, ha avanzato una serie di richieste.

“Le unità complesse, i cui primari vengono trasferiti o messi a riposo, vanno mantenute tali e non ridotte ad unità operative semplici. Inoltre, è necessario inserire nel piano degli investimenti della Asl Tse, tre interventi già progettati”. Si tratta del completamento dei lavori di ampliamento del pronto soccorso il cui ultimo step non ha copertura finanziaria; della sistemazione degli spazi della rianimazione; e della creazione di una piccola chirurgia per gli interventi di pace maker nei vecchi locali della anatomia patologica.

“È poi necessario – ha continuato – implementare la strumentazione tecnologica dell’ospedale con il potenziamento della risonanza magnetica in dotazione alla radiologia con un software di intelligenza artificiale e provvedere all’acquisto di due nuovi ecografi per la cardiologia”.

Insomma diversi interventi significativi. “Questi sono solo per fare l’esempio della situazione ad oggi assai difficile, ma numerose altre sono le criticità che ho rappresentato al direttore generale e al direttore sanitario che hanno dimostrato uno spirito collaborativo, attenzione e volontà di risolvere le problematiche. Rispetto a queste necessità – ha concluso Vadi – l’azienda Usl Toscana Sud Est deve dare dei segnali chiari di ascolto per la tutela del nostro presidio ospedaliero. Il mio impegno, in questo nuovo ruolo, andrà sicuramente in difesa dell’Ospedale del Valdarno, del personale che vi lavora e dei cittadini”.

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